L’Unione europea per la prima volta dall’inizio della missione navale Atalanta nel Corno d’Africa ha attaccato le basi dei pirati sulla costa somala con un bombardamento aereo. L’operazione è stata condotta d’accordo con il Governo transitorio somalo, in seguito alle decisioni del Consiglio Ue del 23 marzo scorso e in linea con la risoluzione 1851 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. In una nota della missione navale europea, l’operazione – compiuta solo con mezzi aerei – è stata definita «mirata, precisa e proporzionata» allo scopo di «distruggere equipaggiamento dei pirati». E viene precisato che «in nessun momento» alcun militare ha messo piede sul suolo somalo. «Crediamo che questa azione della forza navale europea aumenterà ulteriormente la pressione sui pirati e interferirà con i loro sforzi di prendere il mare per attaccare navi mercantili» ha dichiarato il contrammiraglio Duncan Potts, capo della missione. L’attacco delle basi a terra, che segnala un cambiamento di strategia della missione, sarebbe «nient’altro che un’estensione dell’azione di contrasto della pirateria in mare». La missione Atalanta attualmente è svolta da nove navi da guerra e di cinque aerei da ricognizione.