L'ora X è scattata: da oggi entrano in vigore in tutto il mondo le norme del codice Isps (International Ship and Port Facility Security Code) – varato dall'Imo (International Maritime Organization) nel dicembre del 2002 – che predispone misure e procedure di difesa da atti terroristici nei porti e a bordo delle navi. Un insieme di prescrizioni recepite dall'Unione europea, che ha emanato un regolamento sancendone l'obbligatorietà di adempimento per tutti gli Stati membri e ponendo le scadenze del 1° luglio 2004 per le navi che effettuano viaggi internazionali e del 1° luglio 2005 per quelle effettuano servizi nazionali. Più in generale, le norme del codice Isps coinvolgono tutti gli attori del processo dello shipping – Autorità portuale, Capitaneria di porto e compagnie di navigazione in primis – ma anche concessionari, personale dei terminal, ufficiali di bordo e polizia portuale.

Come dimostrano i dati, diffusi ieri dall'Imo, la situazione è in continuo progresso, soprattutto quella relativa ai terminal portuali che – sino a qualche settimana fa, risultavano in forte ritardo rispetto al naviglio mondiale. A sollevare il problema, in più di una occasione, è stato proprio il segretario generale dell'International Maritime Organization, Efthimios Mitropoulos, che ieri ha però ammesso, con evidente soddisfazione, come “la maggior parte delle navi e dei terminal portuali hanno recepito le norme del codice Isps e che molti sono sul punto di farlo. Lo dimostrano – ha aggiunto – i dati in possesso dell'Imo, dai quali si evince che, in particolare, i piani di sicurezza – esaminati e approvati – dei terminal portuali è significativamente cresciuto nella settimana che ha preceduto il 1° luglio. Al momento, la percentuale dei piani approvati risponde in linea di massima a quella richiesta dal codice Isps”.

I dati, diffusi ieri, rappresentano il risultato di un attento monitoraggio elaborato dall'Imo grazie al contributo dei suoi Stati membri, che di fatto rappresentano l'80% del traffico marittimo mondiale. “Noi possiamo dire con certezza, nonostante i processi amministrativi non siano ancora terminati, che a livello mondiale le compagnie di navigazione e i terminal portuali sono oggi più sicuri. Tuttavia, il nostro obiettivo – ha sottolineato Mitropoulos – è di non distrarci dal traguardo finale, che non è soltanto quello ottenere il 100% dei piani certificati ma diffondere la 'cultura della sicurezza' nell'industria dello shipping”.

Nel frattempo, Il Consiglio dell'Imo ha accolto la proposta di Mitropoulos, che sostiene “la necessità di garantire, attraverso misure mirate, quelle rotte particolarmente strategiche e significative che sono, purtroppo, nel mirino dei terroristi perché potrebbero essere vulnerabili”. Nel corso della meeting del Consiglio dell'Imo, tenutosi la scorsa settimana, è stato dato mandato a Mitropoulos di consultare le nazioni litoranee che potrebbero essere coinvolte nella costituzione delle linee marittime strategiche. Il segretario generale dell'Imo illustrerà l'esito delle consultazioni nel corso della prossima riunione del Consiglio in programma dal 15 al 19 novembre prossimi. Intanto, il Consiglio dell'Imo ha nominato Mitropoulos cancelliere della World Maritime University (Wmu) e presidente dell'International Maritime Law Institute (Imli). La durata di entrambe le cariche è relativa al biennio 1° luglio 2004 – 30 giugno 2006. Il Consiglio ha, infine, nominato l'ex segretario generale dell'Imo, William A. O'Neil, cancelliere emerito della Wmu.