Secondo European Sea Ports Organisation (ESPO), la gran parte dei porti europei è in regola con i requisiti del codice ISPS, che è entrato in vigore ieri e che è stato introdotto dall'International Maritime Organization (IMO) per accrescere la security delle navi e delle infrastrutture portuali che operano traffici internazionali.

«Un'indagine fatta tra i membri di ESPO nel corso dell'ultima settimana di giugno – ha precisato oggi l'organizzazione – ha rilevato come tutte le principali infrastrutture portuali europee abbiano rispettato la scadenza del 1° luglio stabilita dal codice ISPS e dalla normativa UE sulla security sulle navi e nelle infrastrutture portuali».

«In molte nazioni – ha spiegato ESPO – i porti hanno fatto in modo di avere tutti o quasi tutti i piani di security per le infrastrutture portauli approvati in tempo. In altre nazioni i piani delle più importanti infrastrutture portuali che movimentano la maggior quota di traffico sono stati approvati in tempo. Si prevede che i restanti piani per le infrastrutture portuali saranno approvati tra breve».

ESPO ha peraltro manifestato preoccupazione per gli effetti che l'implementazione del codice potrebbe avere sulla concorrenza tra i porti e le incertezze che potrebbero crearsi nei porti quando, ad esempio, dovranno operare navi non certificate oppure navi che hanno scalato un'infrastruttura portuale non certificata in una delle precedenti toccate.