«L’ aumento medio odierno di 4 centesimi al litro – secondo la Fita Cna – è destinato a raggiungere a regime una quota di 5,5 centesimi già nei primi giorni del 2005».
«Un fatto estremamente grave – dice Pasquale Russo, segretario nazionale Cuna (Coordinamento unitario autotrasporto, di cui fanno parte Conftrasporto, Confartigianato Trasporti, ConfCooperative e Sna Casa) – che rischia di vanificare i risultati ottenuti con l’intesa siglata lunedì sera con il governo. A quest’ultimo chiediamo un intervento immediato per favorire un tavolo di confronto, così come previsto dall’accordo appena sottoscritto, per trovare una soluzione immediata a quanto accaduto». E di fronte a un atteggiamento poco costruttivo delle compagnie petrolifere il Cuna annuncia già «tutte le azioni di autotutela per la categoria».
L’aumento del prezzo del gasolio è l’effetto di una direttiva Ue sullo zolfo che doveva scattare dal primo gennaio, ma invece è scattata da oggi, spiegano dal Cuna. Tutte le compagnie petrolifere la stanno applicando, il gasolio ritirato oggi dagli autotrasportatori era già aumentato. «Il maggior costo per la diminuzione dello zolfo non riguarda il gasolio distribuito sulla rete stradale osserva il presidente della Fita, Franco Coppelli – bensì viene assorbito interamente dal venduto in extrarete e quindi, ancora una volta, il rispetto dell’ambiente viene pagato principalmente dall’autotrasporto». Un incremento che «neutralizza immediatamente e in largo anticipo – puntualizza Coppelli – la scarsa misura dell’intervento sulle accise di 0,043 euro al litro, utilizzabili solo nel 2006, prevista nell’accordo siglato lunedì che il Governo dalle organizzazioni dei camionisti, ad eccezione della Fita che non la ha sottoscritto».