Meno di un mese al 1° luglio, e gli allarmi si sovrappongono, si intrecciano. A lanciarli sono le più importanti autorità marittime del mondo. E tutte, ormai da qualche mese, continuano a ripetere lo stesso refrain: sono ancora tanti, troppi i porti (meno le navi) che non si sono ancora allineati al codice Isps, che entrerà in vigore all'inizio del mese prossimo. L'ultimo avvertimento, in ordine di tempo, è arrivato da Frank Wall, consulente Onu in materia di sicurezza marittima, secondo il quale sarebbero “pochissimi” gli scali in grado di adeguarsi in tempo utile alla nuova normativa, mentre “la maggioranza delle 55.000 navi che operano nel mondo è in dirittura di arrivo per quanto riguarda l'ottenimento della certificazione Imo”.

I problemi più gravi riguarderebbero, dunque, le infrastrutture portuali e non il naviglio: solo 34 scali su 15.000, ha detto Wall nel corso di un convegno sulla security, rispettano attualmente il codice Isps. La scorsa settimana Efthimios Mitropoulos, segretario generale dell'Imo aveva illustrato il risultato di una ricerca condotta su 35 paesi per un totale di 5.578 porti: di questi, appena il 23% aveva già avviato una procedura di adeguamento al codice Isps, e solamente 301 l'avevano completata positivamente. Sulla stessa lunghezza d'onda sia di Wall che di Mitropoulos si è espresso l'ammiraglio Eugenio Sicurezza, comandante delle Capitanerie di porto italiane, il quale – illustrando la stuazione marittimo-portuale nazionale – ha in sostanza avallato l'allarme dell'Imo circa i ritardi che si stanno registrando in ambito portuale.

Come se non bastasse, ad alimentare la crescente preoccupazione si sono aggiunti i sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti) che – con una missiva indirizzata al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, al comandante generale delle Capitanerie di porto, Eugenio Sicurezza, al vice ministro Mario Tassone e al direttore generale del ministero Massimo Provinciali, e ad Assoporti – hanno chiesto una urgente convocazione per avere delle rassicurazioni dal momento che i confederali sono in allarme viste le serie preoccupazioni per l'imminente attuazione della normativa inerente la sicurezza relativa alla navigazione marittima ed agli ambiti portuali. Stando alle notizie in possesso dei sindacati, risulterebbe infatti che “le Autorità competenti abbiano iniziato le procedure per l'approvazione dei piani di sicurezza solo in tempi molto recenti. Inoltre, il fatto che le risorse previste dagli appositi interventi statali volti ad elevare il grado di sicurezza nei porti abbiano visto l'esclusione dei porti minori, che, sul piano della sicurezza, sono in realtà esposti a rischi certamente non inferiori a quelli dei porti maggiori, ha provocato rilevanti problemi attuativi delle nuove norme”. Alla luce dell'imminenza della scadenza del 1° luglio 2004 e degli evidenti problemi ad essa connessa dal punto di vista dell'operatività dei porti nazionali, i sindacati hanno invocato “l'esigenza di un urgente esame della situazione allo scopo di evitare impatti estremamente negativi sull'attività portuale e sulla stessa occupazione”.

Se i sindacati lamentano forti ritardi a livello nazionale, dalla Liguria giungono notizie positive. “Sono abbastanza ottimista per quanto riguarda i nostri tre porti, che sono a buon punto”, ha ammesso l'ammiraglio Raimondo Pollastrini, comandante del porto di Genova e coordinatore regionale delle Capitanerie. “In particolare, i 17 terminal genovesi stanno elaborando gli assessments che gli abbiamo consegnato. Oggi, avremo un incontro con la Polizia, la Dogana e la Guardia di Finanza per definire gli ultimi punti. Se ci sarà un orientamento favorevole, introdurremo solo qualche affinamento nell'elaborazione dei piani di sicurezza entro il mese. Poi, io e il presidente dell'Authority Novi andremo dal Prefetto, che sta seguendo l'intera procedura ed è informato su tutto”. L'unico vero nodo è rappresentato, ha ribadito l'ammiraglio Pollastrini, dai traghetti. “Proprio questo mese cercheremo di stringere i tempi con la società Stazioni Marittime. Abbiano tre linee estere – Corsica, Tunisia e Barcellona – e per tutte e tre dobbiamo usare la stessa misura, salvo accordi bilaterali con la Spagna e la Francia”.

A proposito di security, si annuncia un lungo week-end ad alta tensione in Francia: in vista delle celebrazioni per il D-Day, tutti i porti francesi saranno al centro di una vastissima operazione antiterrorismo da oggi fino a domenica sera. Lo hanno comunicato ieri fonti governative. Le autorità di polizia controlleranno 24 ore su 24 le navi in ingresso e in uscita dai porti, così come tutte le infrastrutture di terra. Particolare attenzione verrà concentrata sulle imbarcazioni merci e passeggeri in transito nel Canale della Manica.