Karel Van Miert l'ha detto recentemente a chiare lettere: pur avendo insistito per inserire le Autostrade del mare nelle priorità delle grandi opere dell'Unione europea, gli Stati membri che si affacciano sul Mediterraneo non sono passati ancora dalle enunciazioni di principio all'attuazione.

Più che ai singoli Paesi dell'Unione, sono gli operatori ad immaginare strategie e collegamenti, con i sensori rivolti al mercato, com'è emerso ieri nel corso del convegno: “E' possibile una navigazione ecologica?”, organizzato dalla Caronte & Turist spa, nell'ambito della IX Biennale Internazionale del Mare di Napoli, coordinato dalla giornalista Paola Miglio (Mediaset) e svoltosi nella Sala A della Stazione marittima. Da Napoli, quindi, un profluvio di indicazioni, destinatario il Governo italiano, ma in relazione alle analogie tematiche condivise dagli Stati costieri, anche gli altri Governi della Francia, Spagna, Grecia e dei nuovi Stati appena entrati nella Ue. Sulla situazione italiana ha fatto un focus l'amministratore delegato della Caronte & Turist spa, Vincenzo Franza: “Nelle ultime settimane si è ripresentato un picco di incidenti su strade ed autostrade italiane, che hanno avuto quali protagonosti tir e mezzi pesanti. Sembra mitigato l'effetto della patente a punti, forse perchè i controlli hanno allentato la morsa in concomitanza del periodo elettorale e la rete stradale potrebbe ripiombare nel marasma. Le Autostrade del mare, reale ed unica alternativa a quelle terrestri, sono la risposta definitiva a tali problematiche, purchè non si distraggano i fondi previsti in sede europea dai naturali destinatari, ossia autotrasportatori ed armatori, vanificando l'efficacia di una strategia di sistema”.

Bernard Dreyer, della Biennale del Mare di Marsiglia aggiunge che : “Sulle Autostrade del mare esiste una proposta originale, elaborata da sei armatori marsigliesi, per aprire un collegamento fra Marsiglia – Fos e Vado Ligure (Savona), che potrebbe in futuro, allungarsi fino a Napoli, passando dalle due corse giornaliere iniziali ad una situazione, a regime, di una partenza ogni 4 ore”.

Ennio Cascetta, assessore regionale ai Trasporti della Regione Campania ha sottolineato come rispetto al 2002 “I porti di Napoli e Salerno hanno registrato nel 2003 un incremento del 31-35% dei traffici; essi rappresentano ormai il 54,4% del totale nazionale dei collegamenti dello short sea shipping ed il 60% di quelli del versante tirrenico dell'intero Paese”.

Emilio Squillante, responsabile dell'Area Istituzionale dell'Autorità portuale di Napoli, ha evidenziato che il porto di Napoli si è già attrezzato per essere un terminale efficiente delle Autostrade del mare, avendo già istituito nuove linee per Palermo e Catania e si appresta, quest'anno, ad ospitare una nuova linea per Olbia con un mezzo veloce, un link in 5 ore con l'ambita meta della Costa Smeralda.