Filano lisce nei porti italiani le prime due giornate di applicazione del codice Isps dell'Imo, sia sul fronte delle certificazioni sia su quello di possibili attentati che, rivela adesso il Comando delle Capitanerie, potevano essere messi a segno per testare il nuovo sistema.

Nessuna delle navi arrivate, neanche quelle straniere o con bandiere ombra, era priva del certificato di security. Qualche ritardo in più si è registrato per quanto riguarda i terminal, che però devono scontare i tempi stretti imposti dalla lentezza con cui il Cism ha adottato la nuova normativa. Ma l'Imo aveva previsto anche questo e per i terminal che non hanno ancora il via definitivo della Prefettura è previsto l'utilizzo di una sorta di autocertificazione, la Declaration of security (Dos). “La prima giornata – dice Stefano Vignani, capo del II reparto del Comando generale delle Capitanerie di porto, responsabile della security – è andata bene. Restano da oliare solo alcuni meccanismi di comunicazione fra le navi e la terra, ma non ci sono state irregolarità. Anche le navi italiane all'estero erano tutte certificate e hanno potuto operare senza problemi”.

I brividi maggiori, in realtà, li suscitavano possibili attentati: “Abbiamo avuto il timore – rivela a posteriori Vignani – che qualcuno volesse collaudare i porti e le loro misure di sicurezza già dal primo giorno”. Per fortuna, però, non si è verificato nulla di anomalo.

Fra i porti, alcuni erano più avanti di altri: “I porti dell'arco ligure-toscano, assieme a Gioia Tauro, Taranto, Porto Torres, Palermo, Trieste, Ravenna, Ancona hanno ricevuto la certificazione in tempo. Per altri, in Lazio, Campania, Sardegna, a Bari, Venezia e in alcuni scali della Sicilia manca ancora il nulla osta del prefetto. L'Imo consente comunque di presentare il Dos, che richiede tempi più lunghi e defatiganti. Ma almeno il porto lavora”.

Su Bari, il presidente dell'Autorità portuale nonché di Assoporti, Tommaso Affinita, specifica che il Dos è stato utilizzato solo per i terminal commerciali: “Sul fronte passeggeri, in particolare le crociere, tutto a Bari è a posto al 100%. Abbiamo sistemi da aeroporto. E fra due giorni arriverà l'ok della Prefettura anche per gli altri terminal. Anche negli altri porti italiani non risultano problemi. Le misure concordate, applicate con più flessibilità e meno burocrazia, non inficiano eccessivamente la scorrevolezza del traffico”.

Passato il giorno X, adesso si guarda al futuro. Per le Capitanerie, si tratta di certificare ancora 106 navi che sono attualmente ai lavori, in disarmo o utilizzate su rotte nazionali. Poi, nei prossimi mesi, si verificherà che vengano realizzate le opere previste nei piani.

“Probabilmente – conclude Affinita – il ministero emetterà un decreto per la secretazione delle procedure d'appalto, come prevede la legge Merloni per strutture militari. Potranno partecipare solo aziende titolate col nulla osta per la sicurezza”.