Il Giappone impedirà l'accesso ai propri alle navi della Corea del Nord se queste saranno considerate una minaccia alla sicurezza nazionale. La nuova legge approvata dalla Camera dei deputati mette a rischio soprattutto il collegamento regolare effettuato dal traghetto Man Gyong Bong 92 fra Wonsan e Niigata. Secondo le autorità giapponesi, il traghetto è stato lo strumento di trasporto di merci illegali, dalle armi alla valuta, da componenti per la costruzione di missili alla trasmissione di messaggi per le spie.

Un'altra misura collegata obbliga le navi nord coreane che vogliano scalare porti giapponesi all'assicurazione obbligatoria contro le perdite e gli sversamenti di oli combustibili e petrolio in mare. La legge, che passa ora all'esame del Senato in vista dell'approvazione definitiva entro il mese in corso, ha avuto l'approvazione dei due partiti della maggioranza di governo, i liberaldemocratici del primo ministro Junichiro Koizumi e il Komei di ispirazione buddhista, e del partito democratico, il maggiore dell'opposizione. Si inserisce nel quadro di un'altra legge, già entrata in vigore, che consente al Giappone l'adozione di sanzioni economiche unilaterali, al di fuori del quadro internazionale di risoluzioni Onu, ed è stata definita coerente con la linea di 'doppio binario', dialogo e pressioni economiche, seguita fin qui dal governo nei confronti della Corea del nord. Non si sa, tuttavia, se e quando il blocco navale e le altre sanzioni economiche verranno applicate.