Fare di Genova una capitale dello shipping, potenziare subito le ferrovie e creare forti sinergie con Savona e col Nord-Ovest: è lo scenario delineato da politici e imprenditori riuniti ieri a Palazzo San Giorgio in un convegno, “Genova 200? – capitale europea dello shipping”, organizzato da Assindustria e dal Gruppo giovani dell’Industria.
Moderato dai giornalisti Ilaria Cavo e Angelo Scorza, il convegno ha visto gli interventi del presidente dell’Autorità portuale Giovanni Novi, del presidente del Gruppo giovani industriali di Genova Matteo Sgarbi, e del presidente dell’Associazione industriali di Genova, Stefano Zara. Insieme a loro le istituzioni: il vicepresidente della Regione Liguria, Gianni Plinio, il presidente della Provincia Alessandro Repetto e l’assessore comunale all’Area vasta Marta Vincenzi.
Davanti ai problemi sollevati da Sgarbi (programmazione territoriale, riforma dei porti ferma in Senato e la nascita di una capitale dello shipping in grado di attirare i centri direzionali delle grandi compagnie internazionali), il tema al centro della discussione è stato il porto unico Genova – Savona.
Repetto e Vincenzi hanno caldeggiato accordi con il porto del Ponente ligure: «cerchiamo tutte le sinergie da attuare per legarci a Savona», ha detto Repetto. «Già il mio predecessore aveva avviato contatti stretti con Savona – ha risposto Novi – non tanto per costruire un unico porto che non è geograficamente possibile, quanto per dividerci il traffico». Novi ha puntato l’attenzione sulle difficoltà di deflusso del porto di Genova che è importatore per l’80% ed esportatore solo per il 20: «tra sei mesi dal canale di Suez passeranno container, navi e cisterne da 250 mila tonnellate e Genova beneficerà per prima del flusso di merci – ha detto il presidente dell’Autorità portuale -. Bisogna però potenziare la rete ferroviaria ancor prima di fare il terzo valico, basterebbe un treno ogni 10 o 15 minuti».
Infine gli imprenditori presenti hanno invitato i politici a fare lobby: «ci vuole convergenza di tutte le istituzioni al di là del colore politico – ha detto Zara – bisogna fare lobby anche con Piemonte e Lombardia». A questo proposito il presidente della Provincia ha annunciato un incontro con diversi presidenti provinciali (tra cui Piacenza, Alessandria, Novara, Savona, Pavia e Torino) per fare una Fondazione del Nord-Ovest.
Plinio ha puntato l’attenzione sul reperimento dei fondi, ribadendo l’importanza del federalismo portuale come «piena titolarità nel disporre dei diritti marittimi e delle tasse portuali oggi accapparrate come un’asso pigliatutto dall’erario».
Novi ha aggiunto che si parlerà delle riparazioni navali: «la questione della sorte delle riparazioni navali è molto delicata: le riparazioni sono essenziali per un porto ma non siamo organizzati, mancano le strutture. Ho chiesto al Governo i finanziamenti per due bacini di carenaggio nuovi. Ci accusano di aver svenduto quello che avevamo per pochi soldi. D’accordo, ci siamo pentiti».
Infine sui fondi per realizzare il progetto di Piano: «i soldi si trovano in sede europea – ha detto Novi -. Negli anni ’60 sono stati realizzati il terminal di Voltri e l’areoporto. Non vedo perché noi, in quindici o vent’anni, non possiamo realizzare qualcosa».