Il costo aggiuntivo al quale gli autotrasportatori andranno incontro quest’anno con l’impennata del prezzo del petrolio sarà pari a oltre 1.160 milioni di euro. A calcolarlo è la Fita, l’associazione nazionale artigiani e piccole e medie imprese del trasporto merci. L’autotrasporto di merci lo scorso anno, ricorda il presidente Maurizio Longo, «ha speso quasi 29.000 milioni di euro di gasolio e gli improvvisi rialzi del costo industriale, al quale si abbina proporzionalmente il prelievo fiscale, producono un maggiore costo, per l’anno in corso, per oltre 1.160 milioni di euro che le imprese di autotrasporto dovranno pagare con la speranza di poter recuperare tale maggiore costo nelle tariffe dei servizi».
A giudizio di Longo, inoltre, «é poco credibile l’uso della moderazione da parte delle compagnie petrolifere, mentre è largamente ragionevole e condivisibile la proposta del vice ministro Baldassarri di introdurre un meccanismo automatico che riduca il prelievo fiscale aggiuntivo dovuto all’aumento dei prezzi». Per le riduzioni delle accise, conclude Longo, «l’autotrasporto è ancora in attesa di risposta da parte del Governo».
Sull’argomento si è espresso anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi: «In un momento di difficoltà finanziaria, anche l’aumento dei prezzi della benzina rappresenta una botta in più. Ci sarà un tentativo di mediazione, a cui il ministro dell’Industria Marzano sta lavorando, con le compagnie petrolifere per contenere i prezzi delle benzine».
Secondo il presidente dei deputati della Margherita Pierluigi Castagnetti «l’abbassamento delle accise, la tassa che grava per il 52% oltre l’Iva sul prezzo alla pompa del carburante, è l’unica strada percorribile a breve per contenere almeno in parte il pesantissimo incremento del prezzo al barile del petrolio».