ROMA «Il susseguirsi di infortuni sul lavoro nei porti, di cui sei mortali dall’inizio dell’anno, fanno della sicurezza una vera e propria emergenza». E’ quanto ricordando, in una nota, le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti annunciando di aver chiesto, insieme alle associazioni datoriali Assiterminal, Assologistica, Fise e Assoporti, “un incontro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per sollecitare la ripresa del confronto sulle tematiche riguardanti la salute e la sicurezza dei lavoratori dei porti».

«Lavorare in sicurezza è il primo diritto di civiltà per tutti i lavoratori» scrivono le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali in una lettera inviata al vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Tassone. «Questa condizione – prosegue la missiva – è realizzabile attraverso un processo di formazione, di rispetto delle procedure e di previsti controlli che coinvolgano, in maniera coordinata, i lavoratori, le imprese e le istituzioni competenti».

È quindi «indispensabile il rafforzamento di quegli strumenti di coordinamento e di promozione della sicurezza e della formazione che possono contribuire allo sviluppo di una politica della prevenzione. In particolare si ritiene necessario l’istituzione obbligatoria in tutti i porti dei comitati di igiene e sicurezza, nonché di arrivare in tempi rapidi – conclude – al completamento del quadro normativo vigente attraverso l’emanazione dei decreti attuativi previsti dagli articoli 6 e 14 dello decreto legislativo 272/99 e di regolamentare a livello centrale l’attività di vigilanza e controllo svolta dalle diverse amministrazioni competenti, attraverso forme di coordinamento ed, o integrazione dei diversi servizi».