VERONA  Il ruolo delle Regioni nel collaborare con il governo per la realizzazione di nuove infrastrutture è ritenuto «indispensabile» dal responsabile del dicastero delle Infrastrutture Pietro Lunardi. Il ministro lo ha indicato ieri a Veronafiere nel corso della prima giornata di Samoter, il salone dedicato alle macchine movimento terra e attrezzature per cantieri.

 
«Le fasi di progetto e di finanziamento delle opere sono lunghe e difficili – ha ricordato Lunardi – e ci siamo resi conto che quando una Regione collabora le opere sono facilmente cantierabili». A sostegno di questa tesi il ministro ha portato a esempio due assi autostradali: il Livorno – Civitavecchia e il Catania – Siracusa. «Entrambe – ha detto – fanno parte del primo programma di infrastrutture strategiche del 2001. Due progetti partiti contemporaneamente ma che oggi hanno destini diversi. Il Catania – Siracusa è già cantierato, il Livorno – Civitavecchia è ancora fermo alla valutazione di impatto ambientale per la non disponibilità della Toscana a collaborare e a offrire al Paese un asse chiave capace di ridimensionare l’attuale in cadenza del traffico nord – sud – nord che insiste ancora oggi sulla Bologna – Firenze – Roma».


Lunardi ha assicurato l’impegno del governo per l’attuazione anche di quest’opera che viene ostacolata «nella fase più delicata delle autorizzazioni». «Il mondo imprenditoriale – ha detto ancora il ministro rivolto agli operatori di Samoter – deve distinguere chi persegue davvero l’obiettivo della crescita del Paese e chi persegue solo la logica del non fare».


Per il ministro la crescita dell’Italia e delle imprese («quelle che anche negli anni bui non hanno mai intaccato la loro qualità tecnologica») produce «solo vantaggi per la comunità perché stiamo realizzando opere che porteranno un valore aggiunto permanente al Paese capace di offrire, attraverso una rivisitazione sostanziale dei sistemi di trasporto, condizioni di competitività per il sistema produttivo».


«La stessa crescita di Samoter – ha proseguito il ministro – è testimone dell’importanza del nostro programma che ha nella realizzazione dei valichi e del ponte sullo stretto un volano finanziario di oltre 20 miliardi di euro. Questo sviluppo è la più interessante eredità che questo governo lascerà alle prossime legislature». Per Lunardi anche la componente legata alla manutenzione delle opere genererà in futuro un altro «interessante mercato per questo comparto produttivo». «Non si tratta di ottimismo gratuito ma della ragione», ha sostenuto ancora l’esponente di governo, che ha confessato come nei primi anni della legislatura questo ottimismo sia stato velato «da momenti di preoccupazione dovuti all’inerzia dei primi mesi di avvio dell’impianto della legge obiettivo».