GENOVA – “Non abbiamo chiesto pause di riflessione sulle manovre ferroviarie. Vogliamo invece essere convocati dall'Autorità portuale prima del prossimo Comitato portuale, assieme ai soggetti interessati alla concessione”. Il disappunto di Ivano Bosco, responsabile porto della Filt-Cgil genovese, si abbatte sul presidente dell'Authority, Giovanni Novi. Lunedì scorso Novi aveva dichiarato: “Il sindacato ci aveva chiesto un mese di riflessione e noi lo abbiamo dato. A giugno convoco il Comitato e arriverà l'assegnazione”.

Il botta e risposta potrebbe essere un gioco delle parti in attesa di districare una matassa fra le più imbrogliate della storia recente del porto o, peggio, il segnale di un arroccamento che sta provocando una mancanza di ascolto reciproco. Fatto sta che mentre Novi conferma che il sindacato deve fare le proprie mosse per conto suo, organizzandosi da solo l'incontro con gli aspiranti alla concessione, Serfer-Trenitalia e Abaco-Legacoop, prima del Comitato previsto per dopo la metà di giugno, Bosco invece insiste: “Aspettiamo una convocazione da parte di Palazzo San Giorgio, come abbiamo chiesto nella scorsa riunione del Comitato. Per adesso l'Autorità portuale non ha fatto nulla. Non è vero che abbiamo chiesto una pausa di riflessione, anzi. Ci sentiremmo presi in giro se si arrivasse al prossimo Comitato senza un incontro di chiarimento”.

Intanto l'amministratore delegato di Ferport (attuale concessionario) e di Serfer, Guido Porta, avverte che la società potrebbe ritirarsi se non si provvederà alla nuova assegnazione: “Avevamo garantito un periodo di transizione di pochi mesi e è invece passato quasi un anno. Trenitalia (società che controlla Serfer e Ferport) non intende continuare a gestire il servizio alle attuali condizioni”. Dal canto loro, il lavoratori sottolineano che nel mese di marzo è stato fatto il record di movimentazioni di carri carichi, dopo un periodo di calo durato quattro anni.

A seguirla nel corso degli anni, si ha l'impressione che la vertenza delle manovre ferroviarie possa concludersi solo con la fine di queste ultime: una possibilità non troppo remota, se è stata prospettata proprio ieri nel corso di un convegno a Palazzo San Giorgio per la presentazione del sistema Metrocargo di carico e scarico automatizzato dei container (vedi L'Avvisatore Marittimo del 2 giugno).

Il sistema Metrocargo è stato sviluppato dalla società I-Log, di cui è amministratore lo stesso Guido Porta, con finanziamenti del Parco scientifico e tecnologico della Liguria. Ieri il sistema è stato messo alla prova degli operatori, incontrando favore in linea di principio, ma anche qualche perplessità sul fronte della realizzabilità. L'ex-direttore di Federtrasporto, Giovanni Satta, ha sottolineato che se la parte tecnologica “sembra ormai matura e si presta bene a un sistema a rete o persino a circuiti ad anello”, resta il problema come dovrà essere gestito lo sviluppo di Metrocargo dal punto di vista imprenditoriale e commerciale.


Alberto Ghiara