LA SPEZIA -. L'obiettivo, per i tre porti liguri insieme, è quello di puntare ai sei milioni di teu complessivi e la parola d'ordine è far concorrenza agli scali spagnoli, Barcellona in prima fila.

 

Al convegno sulla logistica tenutosi sabato scorso nel palazzo della Provincia, l'assessore regionale ai Porti e Trasporti, Luigi Merlo, è stato chiaro: tutto si gioca sulla capacità della Liguria di fare sistema puntando sulle grandi infrastrutture viarie e ferroviarie (Terzo valico, Genova-Rotterdam, Corridoio 5, Pontremolese e Tirreno-Brennero) nonché sulle aree della logistica, in Piemonte e in Lombardia per Genova e Savona, in Emilia e nel Veneto per La Spezia.

 

Il convegno spezzino, incentrato sulla presentazione del nuovo Piano regionale della logistica in relazione al territorio e al distripark di Santo Stefano Magra, ha visto la partecipazione anche del presidente dell'Autorità portuale, Cirillo Orlandi, di quello di Svar (Società per la valorizzazione delle aree retroportuali), Stefano Amorfini, del presidente della società Ti. Bre. (Tirreno-Brennero), Piergino Scardigli e del senatore di Forza Italia, Luigi Grillo. Per il porto spezzino – 195 mila teus sbarcati da gennaio a settembre e aumento del 10,1% del traffico ferroviario – il distripark di Santo Stefano Magra, a sette chilometri dai terminal, è necessario per dare vita a una sinergia virtuosa tra porto, ferrovia, autostrade e manipolazione delle merci.

 

“Genova e Savona cercano ossigeno nelle piane dell'Alessandrino e del Novarese – ha specificato Merlo – Il porto della Spezia deve guardare al versante emiliano, soprattutto al bacino di Parma-Reggio Emilia, e al Veneto”. In questo scenario si spiega la recente firma del protocollo d'intesa tra Spedia spa – l'agenzia per lo sviluppo economico locale pubblico-privata che promuove e contribuisce a realizzare iniziative per la ripresa e lo sviluppo del tessuto socio-economico spezzino – e il consorzio veronese Zai, competente nelle creazione e nella gestione dell'area interportuale del Quadrante Europa. L'intesa è finalizzata a intensificare le relazioni tra le due realtà attraverso la reciproca disponibilità di aree per insediamenti industriali.

 

Nonostante le peripezie giudiziarie generate da un ricorso al Tar Liguria di comitati e associazioni ambientalistiche, ora il distripark di Santo Stefano Magra dovrebbe riprendere il cammino. Ad oggi, il lotto A del progetto è circa al 50% del suo sviluppo, con 80 mila metri quadrati di aree si cui 17 mila coperti con tre capannoni, il primo dei quali potrebbe essere operativo già nel giugno prossimo.


Amerigo Lualdi