Gli enti locali sotto accusa: “Hanno snobbato l'ultima edizione”

 

 

 

Quindici aziende genovesi su un totale di centocinquanta espositori. Nessuno stand allestito dagli enti locali. Autorità cittadine assenti anche nel più istituzionale dei momenti: l'inaugurazione della fiera. E, fatto ancor più grave, nessuna traccia di Palazzo San Giorgio nella lista delle Autorità portuali partecipanti all'evento.

Nove mesi fa Genova perdeva così, senza neppure accorgersene, l'ultima occasione per essere almeno una volta ogni due anni al centro dell'attenzione mondiale dello shipping.

Il divorzio fra Genova e Seatrade, la più grande fiera internazionale dedicata a traghetti e crociere, si consumerà formalmente oggi, con i primi contatti fra l'ufficio legale di Stazioni Marittime Spa e quello degli organizzatori londinesi. Seatrade (che pagherà una penale a Stazioni Marittime per non avere rispettato il contratto che la impegnava ad allestire in Fiera l'edizione 2006 dell'evento) sostiene che la scelta di cambiare sede è dovuta a non meglio precisati “motivi strategici” sopravvenuti nelle ultime settimane. Ma le ragioni dell'addio sono ben più lontane, e affondano le loro radici nell'indisponente distacco con il quale la città ha accolto, lo scorso mese di novembre, la quinta edizione della manifestazione fieristica. Lo scarso appeal pubblicitario riscontrato sul territorio e non pochi problemi di natura logistica, primo fra tutti l'assenza di collegamenti aerei con le principali capitali europee, hanno fatto il resto.

“I motivi di questo divorzio sono molteplici – confessa il direttore generale di Stazioni Marittime Spa, Edoardo Monzani – ed è difficile riassumerli tutti. Prendiamo ad esempio Festival Crociere: prima di fallire la compagnia di Poulides occupava, con i suoi fornitori, il 15% dell'area espositiva di Seatrade. Un'altra considerazione da fare riguarda le strategie degli organizzatori: hanno deciso di trasformare la fiera in manifestazione itinerante, anche per questo sceglieranno con ogni probabilità Napoli”. Ma intanto pagheranno una penale a Genova, segno che la decisione non è stata presa tanto serenamente. “Diciamola tutta: questa città non è stata generosa, con Seatrade. L'evento è stato accolto con freddezza, potrei dire che è stato addirittura snobbato. E' difficile crederlo, se si pensa che stiamo parlando della manifestazione più importante al mondo. Ma è così”. Da Londra gli organizzatori fanno sapere che due defezioni, in particolare, li hanno infastiditi: quella del sindaco Pericu in occasione della cerimonia inaugurale e quella dell'Autorità portuale nella lista degli espositori. “Io posso solamente dire – commenta Monzani – che a inizio anno l'organizzazione londinese ci ha chiesto uno sforzo significativo in previsione della sesta edizione di Seatrade. Uno sforzo che posso quantificare in 160.000 euro. Da parte nostra c'è stata la massima disponibilità ad accogliere la loro richiesta. Ma evidentemente i giochi erano già fatti”.


f. fe.