Le compagnie offriranno servizi separati fino al febbraio del 2006

 

 

 

I giochi sono fatti. Con un comunicato diffuso nella tarda mattinata di ieri, A.P. Moller/Maersk ha ufficializzato l'acquisizione di P&O Nedlloyd. L'annuncio è arrivato pochi giorni dopo il via libera ottenuto dalle autorità antitrust di Europa e Australia. Con il suo valore di circa 2,3 miliardi di euro, quella conclusa ieri è la più grande operazione finanziaria della storia dello shipping internazionale.

 

Importanti anche i risvolti che riguardano i servizi marittimi. Fino al febbraio 2006 P&O Nedlloyd e Maersk Sealand continueranno ad operare separatamente, portando avanti ognuno i propri collegamenti. Una decisione presa per “non pregiudicare la stabilità delle attività dei clienti”, hanno precisato ieri le due compagnie, e per “onorare le partecipazioni all'interno di conference e consorzi”. Dal marzo 2006 Maersk Sealand e P&O Nedlloyd saranno riunite sotto una nuova denominazione: Maersk Line. Anche i servizi di Maersk Logistics e P&O Nedlloyd Logistics subiranno un processo di integrazione per confluire sotto la società unica Maersk Logistics. La fusione effettiva, secondo quanto comunicato ieri, avverrà entro la fine del 2006.

 

Il cammino che ha portato alla fusione dei due gruppi, e di conseguenza alla creazione del primo soggetto armatoriale al mondo per numero di navi e capacità di trasporto, è stato tutto sommato semplice, considerata l'entità dell'operazione. Il disco verde dell'Unione europea è arrivato dopo che Bruxelles ha ottenuto una importante garanzia: l'uscita di P&O da tutte le alliance che operano in concorrenza con Maersk.

 

Le conseguenze della fusione si faranno sentire nei principali porti europei, e anche a Genova, dove P&O ha deciso di trasferire le sue navi utilizzate nella Grand Alliance. Di recente, a questo proposito, gli altri quattro soci (Hapag Lloyd, Oocl, Misc e Nyk) hanno diffuso un comunicato congiunto nel quale hanno voluto garantire ai loro clienti, pur senza citare mai espressamente P&O, che le attività dell'alleanza “proseguiranno anche nel caso in cui un membro dovesse ritirarsi”. Nessun commento è arrivato, su questo tema, dagli uffici italiani. A livello europeo, per contro, appare scontato che molti contratti con i terminalisti andranno riscritti a causa della nascita della nuova società.


f. fe.