Operatori sconfortati: “Rischiamo un'altra paralisi delle banchine”

 

Da mercoledì prossimo, 11 gennaio, e per dieci giorni i dipendenti della circoscrizione di Genova bloccheranno gli straordinari e le prestazioni dopo le 18. Passati i dieci giorni, l'agitazione proseguirà a settimane alterne. Secondo gli operatori, che proprio per la prossima settimana avevano in programma un incontro con il direttore regionale dell'Agenzia, Alberto Libeccio, per discutere dei disciplinari di servizio, il blocco degli straordinari significherà anche sciopero bianco con rallentamento dell'attività durante il giorno. Le conseguenze rischiano di essere pesanti. Fra l'altro, piove sul bagnato: “Ci sono già 200 verifiche di arretrato a Voltri – avverte il vicepresidente degli spedizionieri doganali di Agespedo, Davide Cabiati – a causa del periodo natalizio e della carenza di personale doganale. Quando comincerà l'agitazione, la prossima settimana, si ripeterà la situazione dello scorso settembre”.

 

Come si ricorderà, il 20 settembre 2005 la Guardia di Finanza emise quattro ordini di custodia cautelare a carico di tre doganieri del varco di Genova-Passo Nuovo e di uno spedizioniere. Per un mese esatto le agitazioni che seguirono quegli arresti misero a dura prova i traffici, finché il 20 ottobre fu trovato un accordo davanti al prefetto fra Agenzia e sindacati. Sul campo restavano centinaia di bollette arretrate, che vennero smaltite solo nelle settimane successive. Adesso, per altre ragioni, la storia potrebbe ripetersi. “Siamo – conclude Cabiati – fortemente preoccupati. Non vediamo la fine del tunnel”.

 

La ragione dello sciopero è il mancato rinnovo del contratto economico biennale 2004-2005. “Manca la firma da 25 mesi”, denuncia il responsabile funzione pubblica della Cgil di Genova, Gianni Pastorino. L'accordo è stato raggiunto per altri settori, come scuola e ministeri, ma non per le agenzie fiscali: oltre alle Dogane, anche Entrate e Territorio. Dal 1° gennaio 2006 è scaduto anche il contratto quadriennale. I sindacati aspettavano per oggi una convocazione che non è arrivata. A Genova è stato proclamato per la prossima settimana lo stato di agitazione, in attesa che nelle prossime ore venga definita una strategia nazionale. “Se a Roma verranno decise misure più dure e incisive di quella che abbiamo preso noi – dice Pastorino – naturalmente ci adegueremo”.

 

“Un giorno sono i traffici, un giorno le infrastrutture, adesso questa. E' impossibile fare i budget per il 2006”, sbuffa Renzo Muratore, vicepresidente di Anita-Confindustria. “L'Autorità portuale – continua – deve far fronte a questi problemi, perché in altri porti, da Gioia Tauro a La Spezia, da Salerno a Taranto, i diversi segmenti del ciclo portuale lavorano sette giorni su sette, ventiquattr'ore al giorno. Qui a Genova evidentemente qualcosa non sta funzionando. Se non facciamo girare i container rischiamo che i terminal si congestionino. La crisi, che sembrava superata per il consolidamento dei traffici, si ripresenta per nostra stessa mano”. A finire nel mirino sono anche governatore e sindaco: “Regione e Comune, quando si tratta di nomine per il rinnovo delle cariche, scendono in trincea contro Lunardi. Ma se il porto si blocca per un mese non ne parla nessuno”.


Alberto Ghiara