Schiaffino rivela: “Firmate tutte le concessioni”

 

Si è concluso con la firma della concessione alla Terminal San Giorgio l'iter formale della spartizione dell'ex-Multipurpose ai nuovi concessionari. Alla società di Marcellino Gavio e Enrico Scerni è stato anche inviato il verbale di assegnazione delle aree che ne definisce i confini. “Abbiamo firmato la concessione prima di Capodanno”, afferma Filippo Schiaffino, il dirigente dell'Autorità portuale che sta gestendo la fase di transizione. Schiaffino aggiunge: “I lavori fondamentali sono terminati e i nuovi terminalisti possono cominciare a essere operativi”. Adesso Scerni può pensare al futuro, a iniziare dall'entrata nella società di un socio importante come la compagnia Rickmers. Il suo terminal sarà multipurpose e per questo il terminalista chiede che nei piani di sviluppo del porto si tenga conto anche della merce non containerizzata. Il riferimento è all'Affresco di Piano: “Quale ruolo avrà – si chiede Scerni – il porto di Genova? E' importante rispondere subito, perché a seconda della scelta si faranno più accosti, se si vuole il multipurpose, o più piazzali, se si preferiscono le full-container. Ma teniamo presente che le banchine sono inserite nella costa ligure e possono espandersi solo rubando spazi al mare. Per questo non avremo mai aree e volumi del Nord Europa. Non possiamo sostituire Rotterdam come ingresso dell'Unione. Bisogna invece concentrarsi sui traffici più convenienti, che portano valore. I container al contrario sono quelli, dopo il petrolio, che lasciano meno ricchezza”. Fra le opere chieste da Scerni all'Autorità portuale c'è anche un collegamento ferroviario che arrivi a filo banchina: “Ci permetterà di valorizzare le specificità di Gavio e delle sue piattaforme logistiche oltreappennino, di cui ci serviremo con frequenti collegamenti ferroviari. E' un vantaggio importante per lo smistamento della merce”.

 

Accanto al terminal multipurpose sorgerà quello ro-ro della Tirrenia: “Nei prossimi giorni – assicura Schiaffino – il verbale di assegnazione verrà inviato anche a Tirrenia, che ha già la concessione”. “Se ne riparlerà dopo il 10 gennaio”, dicono dalla Tirrenia, dove aspettano la liberazione dell'area dai container vuoti e la recinzione che protegga i trailer in sosta. Il piazzale di ponte Libia è stato diviso fra Terminal San Giorgio a Levante e Tirrenia a Ponente, ma è ancora occupato da centinaia di contenitori vuoti. Ieri due fork lift della Compagnia Unica erano curiosamente affacendati a spostare container: mentre uno li portava dalla punta alla radice del ponte, l'altro faceva l'operazione inversa e dalla radice li spostava in punta. Quando i container verranno stoccati altrove, i due concessionari hanno già deciso che si scambieranno le concessioni. La Tirrenia ha infatti bisogno di un maggior numero di accosti e l'Autorità portuale ha appena finito di realizzare due scasse sulla calata di Levante. Scerni e Gavio vogliono invece i fondali, più profondi, dello specchio acqueo di Ponente. Ma lo scambio potrà avvenire solo dopo luglio, quando le quattro gru che occupano il Libia saranno spostate al terminal Messina, insieme alla centralina elettrica che le alimenta e che occupa una zona strategica alla radice del molo. “Per adesso – chiosa Scerni – condividiamo i disagi con Tirrenia. Convivremo nei prossimi 6-9 mesi, cercando di venire incontro alle loro esigenze, così come ritengo faranno loro con noi”.

 

Sul futuro dei terminal non dovrebbe pesare neanche il ricorso al Tar di Bruno Musso contro l'assegnazione a Tirrenia. E' congelato e potrebbe cadere con lo spostamento della Grendi di Musso a Voltri.


Alberto Ghiara