Gli operatori dello shipping hanno mal sperato nella solidità della maggioranza repubblicana al Senato degli Stati Uniti d'America. A nulla è valso da parte repubblicana paventare una spesa folle di 21 miliardi di dollari (vedi J.o.S. numero 3 del 2007, USA News) per non far passare la mozione dei senatori democratici Schumer e Menendez, da sempre paladini della Homeland Security, sulla scansione del 100% delle merci che varcano le frontiere statunitensi.
Nonostante che la loro prima mozione del 1° marzo fosse stata battuta al Senato con 58 voti contrari contro 38, i due senatori hanno capito dove potevano fare breccia. Si sono premurati di non fissare più un termine immediato per l'implementazione, ma di pianificare l'entrata in vigore della legge (“9/11 bill S4”, questo è il nome) con tempi variabili da tre a cinque anni, estendibili di un ulteriore anno, e di lasciare libertà al segretario del dipartimento della Sicurezza nazionale di giudicare se “l'implementazione di un rigido scanning possa essere non pratico o non fattibile”. Che è come ammettere: “siamo aperti a qualsiasi compromesso, purché approviate la legge”.
Il senatore Lieberman (presidente della commissione senatoriale per la Sicurezza nazionale), dopo il riesame del testo, ha dato immediatamente il proprio appoggio a questa ultima versione, nonostante fosse stato nettamente contrario alla prima.
Anche il senatore Inouye (presidente del comitato senatoriale per il Commercio) ha aderito simultaneamente alla scelta del collega della Sicurezza nazionale, dando così alle lobby di categoria il primo forte segnale che la rotta sarebbe cambiata.
Non siamo riusciti a sapere, attraverso le nostre fonti , se ulteriori pressioni siano sate fatte dalle lobby di categoria nel periodo che intercorre fra il 9 (data della modifica del testo) e il 14 marzo, ma è un dato di fatto che in quest'ultimo giorno il Senato statunitense ha approvato senza alcun dibattito il testo così come proposto da Schumer e Menendez, con ben 68 voti a favore e 38 contrari: il muro repubblicano si e' sgretolato?
Ora il testo emendato dal Senato è al vaglio della Camera, che già aveva approvato una soluzione similare denominata HR.1 e di cui avevamo dato ampia notizia anche attraverso l'editoriale del numero 2/2007. L'ultima votazione appare scontata, quindi aspettiamoci uno scenario a dir poco catastrofico per l'efficienza della catena dei trasporti: vedremo i nostri porti attrezzati con gli scanner entro e non oltre il 2013 e i nostri autotrasportatori in coda come al controllo bagagli di un qualsiasi aereoporto internazionale. Auguriamo almeno ai terminalisti e agli addetti alla “security” dei terminal che il governo statunitnesi sovvenzioni l'acquisto degli scanner (2 milioni di euro cadauno). E continuiamo a sperare, ottimisticamente, che l'Unione Europea faccia sentire la sua voce.