Anche il porto di Singapore ha aderito alla secure freight initiative (Sfi), il piano statunitense per il controllo del materiale radioattivo nei container, analogo alla Csi. Il piano prevede anche in questo caso che il controllo avvenga nei porti di partenza. Singapore, secondo un portavoce del Cbp (le dogane statunitensi) è stato scelto per il consistente volume di merci che da qui partono per gli Stati Uniti. Il 94% di questa merce è traffico di transhipment. Singapore è il settimo porto ad aderire all’iniziativa.