Alla recente edizione di China Transpo 2008, tenutasi a Pechino tra il 24 ed il 26 aprile scorsi e a cui ha partecipato una delegazione italiana col coordinamento organizzativo del Cisco, si è parlato anche di security. Una rappresentante dell'amministrazione doganale cinese è intervenuta sottolinenando l’importanza di aumentare sensibilmente la sicurezza nel trasporto dei contenitori. L'interesse della relatrice si è concentrato sul sigillo elettronico, che faciliterà lo scambio d'informazioni fra la dogana di partenza e quella d'arrivo per tutto il viaggio della merce. L'utilizzo di questo strumento richiederà un’importante rete di partnership, che manca tutt’oggi, ma che si prospetta certamente come un’opportunità da non mancare, specialmente per il mercato italiano.
Fra l'altro, la security è già oggetto di una strategia da parte del governo cinese, di cui il Journal of Security si era occupato nel numero 8 del 2007.
Gli obiettivi prefissati con questa strategia sono: incrementare il livello di sicurezza della supply chain, aumentare la facilità degli scambi, facilitare la cooperazione con le autorità doganali dei partner commerciali e sostenere lo sviluppo di uno standard di controllo che sia reciprocamente riconosciuto. Per sperimentare le soluzione da adottare sono stati avviati progetti pilota.
Alcuni risultati nel dialogo con gli altri paesi sono già stati raggiunti, come, fra i principali, un accordo sugli elementi di base, l'accordo sugli standard di Risk Rules e i controlli minimi e l'avvio di un tavolo di lavoro per favorire il reciproco riconoscimento dell'Aeo. Questi risultati si possono definire, senza troppe remore, molto significativi e, cosa ancora più importante, la tabella di marcia prevista all'apertura dei lavori è stata rispettata.
La security è stato solo uno dei temi di China Transport 2008, evento che ha rappresentato un’importante vetrina per la presentazione delle innovazioni future nei trasporti cinesi. Alcuni degli interventi più significativi sono stati tenuti nell’ambito di un evento di carattere internazionale a latere della fiera, 2008 China’s Transportation Development Forum. Il vice-ministro Gao Hongfeng ha preso il toro per le corna individuando subito nella mancanza di infrastrutture efficienti il principale problema che
Tre saranno le principali componenti di questa strategia. Innanzitutto l’aumento della spesa sulle infrastrutture, mirato sia a una maggiore estensione della rete di trasporto e alla creazione di un efficiente servizio di trasporto passeggeri navale, sia al miglioramento della qualità e della sicurezza. Seguono immediatamente le risorse scientifiche, l’innovazione in testa, focalizzata sulla protezione dell’ambiente, risparmio energetico e safety/security. Proprio riguardo all’innovazione il vice-ministro fornisce i maggiori particolari. Sviluppo sostenibile, miglioramento della qualità nei trasporti e disseminazione delle buone pratiche sull’economia delle risorse saranno le principali aree di applicazione. Mezzi importanti saranno le partnership pubblico-private, tese a creare una vera e propria industria dell’innovazione, orientata secondo le necessità del mercato e in stretta collaborazione con l’importante network di università cinesi che si occupano di logistica. Una svolta verso un sistema di trasporti knowldege-oriented, nonché vari aspetti in comune con la strategia europea di Lisbona.
Terza priorità, un sistema intermodale coordinato a livello nazionale, che preveda un’intensa riforma dell’amministrazione pubblica. Non a caso il vice-ministro affronta il tema dell’imminente creazione del ministero dei trasporti come segno tangibile dell’impegno cinese. Good governance, quindi, intesa come miglioramento della security istituzionale per far fronte agli shock e ai mutamenti del settore.
In aggiunta alle priorità di sviluppo, una priorità geografica: gli investimenti futuri saranno mirati ad appianare, nel corso degli anni, la pesante disparità tra l’ambiente cittadino delle grande e media metropoli ed il mondo rurale, ambito dove il relatore prevede il maggiore flusso di denaro pubblico. Rimane comunque la precedente priorità sulle zone costiere, con lo sviluppo di nuovi porti per evitare un accentramento irreversibile verso pochi siti.