Il Customs and Border Protection (Cbp) ha cominciato a utilizzare il sistema Automated Commercial Environment (Ace) per il controllo della merce alle frontiere. Dovrà rimpiazzare l’Acs, un sistema all’avanguardia 20 anni fa, ma che oggi mostra i segni del tempo. Servono strumenti più maneggevoli e in grado di mettere in comunicazione fra loro i diversi enti governativi, senza rallentare il flusso delle merci.
Più di 70.000 camion e containers arrivano ogni giorno nei porti statunitensi, ognuno pieno fino all’orlo di vestiti, elettronica, prodotti per la famiglia e quant’altro.
Prima che questi prodotti raggiungano il centro commerciale o il supermercato vengono trattati dagli agenti del Cbp che, fino ad ora, si sono affidati per il loro lavoro soltanto all’Automated Commercial System (Acs) per autorizzare i carichi in arrivo.
L’Acs è un enorme sistema computerizzato basato su sei milioni di linee di codici software che, unito con l’Automated Targeting System, ha aiutato a assicurare alle importazioni americane la conformità alla legge, mettendole al riparo dal rischio di attacchi terroristi e contemporaneamente rendendole assoggettabili a tariffe e tasse doganali.
Lo sviluppo del sistema Ace (che ha già cominciato a trattare la merce in arrivo via camion in 99 porti statunitensi) è un cambiamento importante: il nuovo sistema deve essere in grado di monitorare gli 11 milioni di container che arrivano ogni anno nei porti statunitensi e, insieme, di facilitare la riscossione di circa 32 miliardi di dollari tra dazi doganali, tasse e tariffe di ogni genere.
Si tratta di una autentica sfida, qualcosa di molto diverso da una semplice riscrittura di Acs in un nuovo linguaggio di programmazione. L’idea alla base dello sviluppo del sistema Ace, infatti, è quella di modernizzare e automatizzare i processi di controllo e migliorare la condivisione di informazioni da parte delle diverse agenzie federali coinvolte nei passaggi di merce alle frontiere. L’indice per misurare il successo della transizione verso il sistema Ace sarà dato dalla verifica che gli obbiettivi siano raggiunti senza disturbi nei servizi e con un minimo impatto sui partners commerciali degli Stati Uniti.