I fondi per la security stanziati dal ministro Lunardi nel 2004 saranno gestiti dall’Autorità portuale di Napoli per un piano di sicurezza che non ha precedenti in Italia. Ci spiega di che cosa si tratta il responsabile per la sicurezza del porto, Ugo Vestri, ricordando che la quota erogata nel 2004 per Napoli ammontava a 7 milioni di euro e che il progetto alla fine dovrebbe costare meno.

Quali sono le caratteristiche salienti del sistema di sicurezza approntato dall’autorità portuale?

“Il sistema si comporrà di una rete di alcune centinaia di telecamere di vario tipo, tra cui uno denominato “speed dome”, a visione notturna, e altre ordinarie. Tutte le immagini saranno inviate tramite fibra ottica a una centrale operativa, garantendo una visione complessiva dell’area portuale. Si tratta di un sistema molto innovativo, unico”.

Perché unico?

“Perché non esiste negli altri porti italiani qualcosa di altrettanto complesso, con un così alto numero di telecamere (alcune sensibili ai movimenti oltre i confini del porto) e soprattutto non esiste un sistema così integrato, in cui tutti questi elementi siano condivisi da un centrale operativa. Il sistema consentirà di vegliare tutto il territorio portuale a terra come la parte in acqua. Esistono sistemi simili, ma non così completi e così strutturati”.

Da quali esigenze è scaturita l’idea di un sistema così nuovo e articolato?

“L’esigenza nasce innanzitutto a partire dall’introduzione dell’Isps code dell’Imo, insieme ad altre norme di dettaglio. Inoltre abbiamo sentito la necessità di proteggere i terminal e questo sistema attenuerà il livello di rischio in ognuno di essi; in questo modo la tecnologia va a sostituire l’elemento umano, riducendo i margini di errore. Vi sono anche altre norme che hanno previsto la protezione dei porti: la direttiva 65 dell’Unione Europea del 2005 e, in Italia, il decreto 203 del novembre 2007”.

Ci sono stati problemi durante la gara d’appalto?

“No, la consegna dei lavori è in corso. La ditta che si è aggiudicata l’appalto partirà nei prossimi giorni e i lavori dovrebbero terminare tra un anno e mezzo o due”.

Francesco Oliva