In mezzo alla crisi globale dei container il gigante tedesco del turismo, il gruppo Tui, riesce a portare a termine la vendita della compagnia Hapag Lloyd al consorzio tedesco Albert Ballin.

 

Ma solo al prezzo di una rinegoziazione dei termini di vendita: Tui resterà azionista di Hapag Lloyd con il 43,33% delle azioni, non il 33,33% come previsto in un primo momento. Il prezzo a cui è stata valutata la compagnia rimane invariato, 4,45 miliardi di euro. Ma, avendo più azioni a disposizione, Tui incasserà meno liquidità: 1,6 miliardi di euro, circa 400 milioni di meno di quanto preventivato in un primo momento.

 

Si tratta della più grande acquisizione della storia del mondo marittimo.

Inoltre Tui verserà alla compagnia container un prestito ponte di un miliardo di euro, in attesa che sia formalizzato ai primi di marzo il passaggio di consegne.

 

Si chiude così – a meno di nuovi colpi di scena – una vicenda tormentata in cui un ruolo di primo piano è stato giocato anche dalla municipalità di Amburgo, scesa in campo direttamente per promuovere la cordata tedesca Albert Ballin (di cui fa parte) e scongiurare così la vendita al gruppo Nol di Singapore.

 

Il prezzo pattuito, 4,45 miliardi di euro, è stato considerato da più parti eccessivamente alto rispetto al reale valore della compagnia. Ma, per la municipalità di Amburgo, questo era un inconveniente da mettere in conto per sbarrare la strada alla soluzione Nol. Una soluzione che, temevano i tedeschi, avrebbe comportato una notevole riduzione dell’occupazione e un impatto negativo su Amburgo come centro europeo dello shipping.

 

A più riprese, durante l’estate, i dipendenti del quartier generale nella città-stato tedesca erano scesi in piazza per chiedere a Tui di non vendere ai singaporegni. Il timore era che la sede potesse essere trasferita altrove. Anche Genova correva grossi rischi. Nel capoluogo ligure Hapag Lloyd ha circa trecento dipendenti, divisi fra la sede italiana e la rappresentanza per il Sud Europa. Area Italy occupa duecento persone, mentre Region South Europe altre 100. Inoltre ci sono tre uffici a Milano (9 dipendenti), Livorno (17 dipendenti) e Napoli (5 dipendenti).

 

Il 10% in più di azioni che Tui deterrà provengono da un parziale disimpegno di Klaus Michael Kuehne, magnate tedesco della logistica che avrà comunque la fetta più grossa della società all’interno della cordata Alberto Ballin, il 25,1%.

 

(da: avvisatore.ilsecoloxix.it del 28.02.2009)