È Senator Linie la prima grande compagnia di trasporto container a chiudere i battenti all’alba del 2009.

La società, che impiega una trentina di dipendenti in Italia – la maggior parte a Genova – è controllata all’80 per cento dal colosso coreano Hanjin, i cui uffici per l’Italia si trovano anch’essi sotto la Lanterna.

La decisione di chiudere le attività è stata determinata dai noli sulla rotta Asia-Europa, così bassi da non garantire più alcuna redditività all’azienda.

La società chiuderà quindi a fine febbraio. La parola “fine” sulla storia di Senator è arrivata come un fulmine a ciel sereno, tanto che sul destino dei lavoratori, non solo a Genova, ma in tutti i Paesi dove è presente l’azienda, è ancora incerto.

Secondo quanto si sa fino a questo momento, l’ipotesi più probabile è un accorpamento nelle strutture di Hanjin: in Germania, dove ci sono uffici a Brema, Amburgo, Monaco e Dusseldorf, gli esuberi saranno un centinaio.

Un percorso simile- ma siamo alle congetture – potrebbe essere seguito anche in Italia. Qui la compagnia è rappresentata da Deep Sea Agencies, sede a Genova e filiali a Livorno e Napoli.

 

Ma Giovanni Cerruti, amministratore delegato per l’Italia di Hanjin ha sottolineato che la «la notizia della chiusura di Senator ha colto di sorpresa anche noi: finora, abbiamo solo un comunicato che annuncia la fine dell’attività della compagnia. Tra l’altro – aggiunge – la Deep Sea dipende direttamente da Brema». Insomma, a Genova si può decidere ben poco. Si attendono ulteriori sviluppi, quindi, e in effetti anche per Maurizio Diamante, della Fit-Cisl, «il futuro dei dipendenti di Senator è ancora un grosso punto interrogativo».

 

Se si dovesse verificare l’ipotesi-licenziamento, per Genova si tratterebbe della seconda tornata di esuberi, dopo la cura dimagrante da 45 persone decisa da Maersk Line, che accorperà tutte le attività per il Mediterraneo ad Algeciras. Tuttavia, sottolinea Cerruti «nel caso della compagnia danese si tratta di riorganizzazione, mentre sul fronte Senator si è di fronte alla chiusura di un’azienda».

Senator non ha flotta: a parte due unità da 2.100 teu, per garantire i suoi 14 servizi giramondo compra degli spazi a bordo delle navi Hanjin, oppure di altre compagnie asiatiche – Cosco, K Line, Yang Ming – che operano in consorzio con i coreani.

La compagnia è stata fondata nel 1987 da Karl Heinz Sager, manager in fuga da Hapag Lloyd, e “allievo” di Malcolm Mc Lean, l’ormai mitico inventore del container. Sager, entrato in rotta di collisione con Hapag su questioni relative alla gestione del business, trovò un sostegno entusiasta nella pubblica amministrazione di Brema, che a metà degli anni Ottanta, dopo una serie di fallimenti e acquisizioni, non aveva più nessuna compagnia di navigazione a tenere alta la bandiera della città (in Italia, un discorso simile sembrerebbe addirittura senza fondamento, ma questo è un altro paio di maniche).

Il progetto di una compagnia tedesca rigorosamente impiegata nei servizi giramondo non decollò tuttavia mai completamente. Nel ‘94, dopo l’accorpamento dei servizi di linea della Dsr, la flotta di Stato della Germania Est, Senator divenne la più grande società armatoriale tedesca, con una cinquantina di navi sotto la sua gestione. Dopo il fallimento dei cantieri nazionali Vulkan, che controllavano il 45 per cento di Senator, la maggioranza azionaria fu ceduta nel ‘97 ai coreani di Hanjin. Quote di minoranza sono ancora nelle mani di Reederei Laeisz e della città di Brema.

(da: shippingonline.ilsecoloxix.it, 05.02.2009)