Il gruppo danese AP Møller Maersk, leader mondiale del trasporto di linea, ha chiuso il 2008 con un utile netto di 3,5 miliardi di dollari, rispetto ai 3,4 miliardi dell’anno precedente. Il dato sorprendente è che, rispetto alle previsioni negative, le attività di trasporto dei container hanno registrato un netto miglioramento, passando da un utile di 106 milioni di dollari del 2007 a 206 milioni di dollari incassati lo scorso anno.

Tuttavia il gruppo non è ancora soddisfatto. Anzi, sottolinea che l’utile prima della vendita di navi e considerati i costi non ricorrenti, continua ad essere a livelli ‘non soddisfacenti’, in quanto solo di poco superiore al risultato del 2007. Per il 2009, il colosso armatoriale danese si aspetta un altro anno di incertezza, a causa della crisi dell’economia globale e delle sue conseguenze sulle rate di nolo e sui volumi di traffico.

In una fase storica che da molti osservatori viene descritta come il peggior cataclisma che abbia colpito il mondo dello shipping da quarant’anni a questa parte, il risultato di bilancio del gruppo Maersk è a dir poco sorprendente. E’ pur vero che la prima compagnia planetaria di trasporto container deve fronteggiare una situazione di mercato drammatica, con rate di nolo che non arrivano a coprire i costi e con decine di navi ferme in rada e nei porti in attesa di tempi migliori. Ma, grazie ad una forza lavoro fra le migliori del mondo, il gruppo è riuscito comunque a chiudere il bilancio 2008 con un attivo raddoppiato rispetto al 2007.

A fronte di questi numeri, risulta davvero difficile comprendere le ragioni del ridimensionamento delle strutture organizzative e gestionali che hanno consentito di ottenere gli ottimi risultati. Ridimensionamento iniziato con la cancellazione della direzione per il Mediterraneo orientale insediata a suo tempo a Genova con grande enfasi mediatica, che sarà unificata con la sede di Algeciras con il sacrificio di una quarantina di posti di lavoro.

(da: shippingonline.ilsecoloxix.it del 06.02.2009)