I governi di Italia, Francia e Spagna stanno lavorando a un bando per finanziare le Autostrade del mare nel Mediterraneo occidentale. Il progetto, portato avanti all’interno del programma europeo West Med Corridors, prevede il varo di un concorso per selezionare progetti di Autostrade del mare da finanziare. L’iniziativa era già attesa nel 2008, ma aveva subìto uno stop per mancanza di accordo fra i tre Paesi. La Spagna attribuisce all’Italia la responsabilità del ritardo.

 

Lo scoglio principale sono le procedure per l’attribuzione dei finanziamenti. Secondo il direttore per la pianificazione e lo sviluppo di Puertos del Estado, Álvaro Rodríguez Dapena, intervistato dal settimanale spagnolo El Vigia, l’Italia, Paese guida dell’iniziativa, propone una corsia preferenziale per i servizi già esistenti. L’obiettivo italiano sarebbe quello di sostenere le linee di Grimaldi Napoli e di Gnv, che operano da numerosi porti della penisola verso e dagli scali spagnoli. Francia e Spagna sono invece di avviso contrario. I protagonisti tuttavia sono certi di arrivare a un accordo nel corso del 2009.

 

La posizione dell’Italia in questa vicenda è ribaltata rispetto alla logica che ha portato alla definizione di un altro strumento a favore del trasporto marittimo, l’ecobonus. In quel caso si era partiti con l’idea di finanziare lo start-up di nuove linee su direttrici non ancora occupate dagli armatori privati. L’iter dell’ecobonus ha poi subito vari aggiustamenti e solo nelle scorse settimane è giunto a conclusione.West Med Corridors è un programma a cui partecipano Italia, Francia, Spagna e Malta allo scopo di elaborare un master plan per la realizzazione delle Autostrade del mare nel Mediterraneo occidentale, che sono uno dei progetti prioritari sostenuti dalle reti Ten-T.

 

L’elaborazione di un master plan che faccia da quadro di riferimento è previsto dalla decisione 1692/96/CE del Parlamento e del Consiglio Ue. Per la gestione dei soldi che dovrebbero arrivare per finanziare le reti Ten-T, in Italia era stata creata una struttura apposita, Ram (Rete autostrade mediterranee), emanazione di Sviluppo Italia. In un primo tempo si era parlato di una fetta da 1,8 miliardi da dividere fra le quattro direttrici europee individuate, due al Nord e due nel Mediterraneo.

 

Entrambe queste ultime erano centrate sull’Italia, che si aspettava di ricevere una quota consistente del finanziamento. Successivamente però i soldi per le reti Ten-T sono stati drasticamente tagliati, da 20 a 8 miliardi, e anche le ambizioni per le reti marittime si sono fortemente ridimensionate. Basti pensare che per il solo 2009 è stato stanziato un miliardo, comprensivo anche di 500 milioni extra provenienti dal fondo speciale contro la crisi. Gran parte di questo denaro è però destinato alle ferrovie, mentre alle Autostrade del mare non restano che le briciole, 30 milioni.

 

Se i Paesi coinvolti sapranno muoversi insieme, l’atteggiamento dell’Ue potrebbe cambiare. Per questo è importante che si raggiunga l’accordo per il bando di gara comune a favore delle linee del Mediterraneo occidentale. Tuttavia i rispettivi sistemi restano differenti. La Francia ad esempio non adotterà l’ecobonus, preferendo disincentivare l’uso della gomma con l’aumento dei pedaggi.

 

(da: avvisatore.ilsecoloxix.it del 07.04.2009)