La dotazione finanziaria del programma Marco Polo per il 2009 sarà più sostanziosa di quella del 2008, passando da 60 a 62 milioni di euro. La Commissione europea, che nei giorni scorsi aveva comunicato i progetti ammessi ai benefici del bando 2008, ha pubblicato ieri il terzo appello per mandare proposte «per creare e modernizzare i servizi di trasporto merci, nel quadro del secondo programma Marco Polo».

Altre due novità che renderanno il programma più appetibile per le imprese, oltre all’aumento del budget disponibile, sono la semplificazione delle procedure amministrative e la cosiddetta maggiore intensità del sussidio. I finanziamenti passeranno cioè da 1 a 2 euro per ogni 500 tonnellate/chilometro che ogni progetto sovvenzionato permetterà di togliere dalla strada, per spostarlo su altre modalità di trasporto. Si tratta di due emendamenti al regolamento che sono stati adottati dalla Commissione lo scorso dicembre 2008. L’obiettivo del programma Marco Polo è di aiutare le imprese a creare nuovi servizi di trasporto sostenibili in modalità diverse dal gommato, come il cabotaggio marittimo, la ferrovia e la navigazione interna, fluviale e lacustre.

L’Unione europea sostiene le imprese nel momento più difficile, quello dell’avvio. Si tratta di convincere la merce a provare la convenienza dei mezzi alternativi alla strada, dopodiché è il mercato a decidere se la scelta è davvero conveniente e il progetto funziona, o se dopo lo start-up è destinato a naufragare. Alle imprese che presenteranno i progetti migliori verranno offerti contratti di sovvenzione della durata massima di sei anni. La valutazione verrà fatta sulla capacità, almeno teorica, di durare nel tempo.

Bisognerà cioè dimostrare di essere in grado di reggersi sulle proprie gambe, una volta terminata la sovvenzione. L’appello si riferisce a cinque tipi di azioni. La prime sono appunto quelle in favore del trasferimento modale, dal camion ad altri mezzi. Le seconde sono quelle a effetto catalizzatore molto innovative. Il loro scopo è di eliminare gli ostacoli strutturali, come la scarsa velocità dei treni merci o l’incompatibilità delle tecnologie utilizzate nei diversi Stati.

Poi ci sono quelle per la messa in comune di conoscenze, con lo scopo di rafforzare la cooperazione e migliorare le procedure e i metodi di lavoro fra gli attori della catena. Le quarte sono quelle mirate specificamente alle Autostrade del mare, che garantiscano servizi di trasporto marittimo ad alta frequenza e con grossi volumi di merce. Infine le azioni per diminuire la domanda di trasporto merci su strada, attraverso una migliore organizzazione logistica e la formazione di esperti del settore.

(da: avvisatore.ilsecoloxix.it dell’11.02.2009)