Gli Stati Uniti accetteranno aiuti da 12 paesi per la lotta contro la marea nera causata dall'incidente alla piattaforma petrolifera della BP nel Golfo del Messico. Il Dipartimento di Stato informa che, per far fronte al peggior disastro ambientale della storia americana, gli Stati Uniti accetteranno un totale di 22 offerte di assistenza da 12 paesi e da alcune organizzazioni internazionali. Tra i 27 paesi che avevano offerto assistenza figura anche l'Italia. Ma il Dipartimento di Stato non ha fornito dettagli sugli aiuti richiesti. Viene solo fatto sapere che saranno sicuramente inclusi due skimmer ad alta velocità offerti dal Giappone. L'Italia aveva offerto alcune navi appartenenti a compagnie private e del personale tecnico. I responsabili del coordinamento dell’assistenza hanno individuato la maggiore necessità nelle boe di contenimento e negli skimmer, che saranno richiesti quindi ai paesi che hanno offerto aiuto. L'annuncio da Washington è venuto mentre peggiorano le condizioni meteorologiche nel Golfo del Messico con l'avvicinamento della tempesta tropicale Alex, che rischia di aggravare le operazioni di recupero del petrolio, anche se si prevede che non colpirà direttamente la zona colpita dal disastro che orami si aggrava da 70 giorni. La Guardia Costiera americana ha reso noto che a causa delle cattive condizioni meteorologiche i tecnici che nel Golfo del Messico operano nella zona dell'incidente alla piattaforma Deepwater Horizon sono stati costretti a sospendere alcune delle attività di contenimento. Le operazioni riguardanti la bruciatura del greggio, oppure i voli previsti per spargere sulla marea nera sostanze chimiche capaci di sciogliere il petrolio sono stati sospesi e non riprenderanno fino a quando non miglioreranno le condizioni del tempo. Continuano invece quelle in profondità che hanno a che fare con il’coperchio´ posto dalla British Petroleum per contenere il greggio, così come quelle riguardanti il nuovo pozzo che i tecnici stanno ultimando nelle vicinanze del pozzo originario da cui fuoriesce il petrolio. I meteorologi escludono che il tifone colpisca la zona del versamento del petrolio: Alex si muove a centinaia di chilometri di distanza rispetto al punto in cui è avvenuto il disastro. La perturbazione ieri era in mare aperto a circa 600 chilometri a sud est di Brownsville, in Texas, e procedeva verso nord-nordovest a una velocità di circa 20 km/h. Dovrebbe raggiungere le coste del Texas, transitando molto lontano dalla Louisiana. Tuttavia il suo passaggio avrà comunque effetti diretti sulle operazioni di recupero del greggio, perché è previsto mare mosso per almeno tre giorni a partire da ieri. (Da Maritime Transport Daily Newsletter).