La Commissione europea ha inviato al Governo italiano un «parere motivato» chiedendo «di non applicare nei trasporti marittimi tasse portuali discriminatorie». Secondo la Commissione, «la normativa italiana si traduce in tasse portuali maggiorate sui traffici internazionali con ripercussioni sui costi per il consumatore». Si chiede quindi all’Italia «di modificare la normativa per garantire che le tasse portuali richieste per le navi dirette o provenienti da porti non italiani, non siano superiori a quelle applicate alle navi dirette o provenienti da porti italiani». Per Bruxelles, la normativa italiana «viola la legislazione europea in materia di liberalizzazione dei trasporti marittimi tra Stati membri e tra Stati membri e paesi terzi, in base al regolamento Ue del 1986». Se la legislazione non sarà modificata entro due mesi, la Commissione adirà la Corte di Giustizia Europea. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)