Genova incassa ufficialmente l’appoggio di Ferrmed, la potente lobby europea della logistica guidata dallo spagnolo Joan Amoròs, numero uno di Nissan Europe. Il matrimonio si sta consumando in questi giorni: ieri con il cda dell’associazione, oggi un incontro pubblico a palazzo San Giorgio per illustrare gli obiettivi dell’associazione.

 

Alleanza preziosa? Sembra proprio di sì. E il motivo è semplice: fino a poco tempo fa, il progetto Ferrmed, come sottolineano il presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, e il presidente della Camera di commercio, Paolo Odone, era pensato sostanzialmente in concorrenza all’asse Genova-Rotterdam.

 

Nel dettaglio, lo studio di Ferrmed – valore 2,4 milioni di euro – è pensato per l’efficentamento della rete ferroviaria europea: un lavoro di ottimizzazione che coinvolge le reti ferroviarie dalla Scandinavia ad Algeciras. «Investimenti pubblici, ma il nostro modello è così remunerativo che è pensato per attirare anche i privati e creare delle società miste d’investimenti» spiega Amoròs.

Grandi progetti, ma che al di qua delle Alpi, erano visti in sostanza con un po’ di sospetto: perché le risorse, si sa, sono quelle che sono, e una pur lecita attività di lobbyng, chissà, avrebbe potuto distogliere l’attenzione di Bruxelles sul Terzo Valico. E in effetti, nella “banana” tra Svezia e Spagna, Rotterdam ci entra in pieno. Dunque, addio sogni di grandezza per Genova.

 

Invece, l’ingresso della comunità genovese in Ferrmed (grande sponsor, la Compagnia Pietro Chiesa di Tirreno Bianchi seguita dalla Camera di Commercio) di fatto fa rientrare il capoluogo ligure appieno nei giochi. Blindando – così si spera – le garanzie per la costruzione del Terzo Valico, che entra a far parte della grande rete ferroviaria progettata da Ferrmed.

 

Ma del resto, proprio Ferrmed sono anni che cerca una sponda solida a Genova. Il perché è semplice: si tratta di un’associazione tra privati. Quindi, inserendo nei propri progetti uno dei corridoi che – a parte il tratto italiano – è uno dei più avanzati a livello di costruzione, Ferrmed acquista agli occhi dell’Unione europea una maggiore “massa critica”, per usare un termine che oggi va molto di moda.

 

Poi, non bisogna dimenticare che il prossimo semestre di presidenza europea sarà spagnolo: e sul fronte delle infrastrutture, Madrid ha già mostrato tutta l’intenzione di dire la sua. È in programma una concentrazione dei progetti logistici europei in dieci priorità, e c’è da scommettere che in tutto questo Ferrmed riuscirà a far valere il suo peso.

 

Infine, quest’anno sarà decisivo anche per la revisione degli assi portuali: dunque, Genova si sta muovendo per avere tutte le carte in regola.

 

(da: lavvisatoremarittimo.it del 03.02.2010)