E’ stata presentata a Mazara del Vallo la ricerca “salute in mare”. La campagna informativa indirizzata alla popolazione marittima italiana, extracomunitaria e neocomunitaria è stata realizzata dall’INMP, l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà in collaborazione con l’ex IPSEMA e cofinanziata dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. La campagna ha come obiettivo la promozione della salute dei marittimi a bordo ed a terra e la diffusione della maggiore conoscenza dei possibili danni alla salute, derivanti dalle condizioni e dalle abitudini di vita legate al lavoro in mare. Il lavoratore marittimo a differenza di altri lavoratori soffre difficoltà obiettivamente maggiori: legate a lunghi periodi d’isolamento, è sottoposto a prolungate esposizioni agli agenti atmosferici, a convivenza in strette aree di lavoro e ad un’alimentazione impropria. L'informazione sarà rivolta agli oltre 100 mila marittimi in Italia, tra i quali molti lavoratori stranieri che è possibile stimare intorno all’10%, ma che arrivano a sfiorare il 40% in non poche imprese armatoriali. La raccolta dei dati – indispensabile alla Campagna informativa- è iniziata proprio nel distretto di Mazara del Vallo nel maggio del 2008 ed è proseguita nei principali porti italiani dove un’equipe multidisciplinare dell’INMP, costituita da biologi e medici in dermatologia ed infettivologia, insieme ad antropologi e mediatori linguistico – culturali ha visitato un campione rappresentativo della popolazione marittima. Dal campione osservato (85% italiani, 10% tunisini, 5% di altre nazionalità) emerge un identikit del marittimo-tipo di mezza età (49,4 anni) sposato nel 76% dei casi, affetto da patologie reumatiche (59%) imputabili all’ambiente di lavoro, soffre meno di patologie osteo-articolari (14%) e ancora meno di malattie infettive (9% casi di epatiti), risulta in sovrappeso e alimentato soprattutto da scatolame e pesce crudo, causa di possibili infezioni. Molto preoccupante la rilevazione dei medici dell’INMP rispetto alle ustioni solari pregresse rilevate sul 70% dei visitati che dichiara un’esposizione solare giornaliera di circa 5 ore e mezzo. I danni che il sole può arrecare non sono ben considerati dalla gente di mare. Solo il 12,5%, infatti, si protegge dai raggi ultravioletti e utilizza creme solari e il 75% non si è mai sottoposto a screening dermatologici. Da segnalare la completa assenza di informazioni da parte dei marinai provenienti dall’est Europa sulle conseguenze tumorali dell’eccessiva esposizione al sole. Gli specialisti dell’INMP, nei due anni previsti dal progetto hanno, dopo lo screening dermatologico – nutrizionale sul campione dei marittimi, orientato la campagna informativa verso la sensibilizzazione di tematiche riguardanti i rischi per la salute relativamente a: malattie infettive e parassitarie, danni da eccessiva esposizione al sole e al rumore, errate abitudini alimentari. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)