L'ottavo allegato infrastrutture al Documento di finanza pubblica, ha aggiornato il programma delle infrastrutture strategiche del Governo e indicato in 110 miliardi di euro le grandi opere da fare nei prossimi tre anni a fronte però di soli 39 miliardi di copertura. Lo stesso documento indica in 121 miliardi le opere, pure strategiche, che non potranno essere realizzate entro il 2013. Entro il 2013 vanno avanti il Ponte sullo Stretto, il Mose, la Salerno Reggio Calabria, mentre il piano degli interventi nel comparto delle telecomunicazioni è rimasto una casella vuota nel programma. Questo insieme di opere porta con sé una dote di risorse utilizzabili per i singoli progetti per 39,1 miliardi di euro determinando così un fabbisogno residuo di 71,6 miliardi di euro. Di tale volano di disponibilità la quota privata risulta pari a 18,7 miliardi di euro. Tra gli oltre 110 miliardi di opere previste al 2013 e gli altri interventi per oltre 121 miliardi, si arriva a un totale di 213 miliardi di grandi opere. A queste è oggi possibile destinare 89 miliardi di euro di fondi (di cui 36 miliardi sono soldi privati), con un fabbisogno residuo da finanziarie di 142,7 miliardi. Le opere prioritarie «da avviare e, ove possibile, completare», sono quelle che, priorità tra le priorità, hanno più possibilità di farcela. Tra queste il Tunnel ferroviario del Fréjus da 6,5 miliardi, coperto per 916 milioni, l'autostrada Salerno – Reggio Calabria che costa 10,22 miliardi e ha fondi per 7,4 miliardi, il progetto Mose per la salvaguardia della laguna di Venezia, che vale 5,4 miliardi ed è coperto per 3,2 miliardi, il Ponte sullo Stretto di Messina, opera da 6,1 miliardi coperta per 1,65 miliardi. Andando per capitoli, di qui al 2013 per realizzare le opere sui valichi di frontiera serviranno 13 miliardi e occorre trovare 10,7 miliardi di finanziamenti; per il corridoio padano (autostrade e ferrovie) le opere previste al 2013 costano 16,7 miliardi (sui 46,3 miliardi totali) e ne mancano 11,1; per il corridoio Tirreno – Brennero servono 4,5 miliardi di cui 2,4 ancora da reperire; il corridoio plurimodale Tirreno – Nord Europa richiede al 2013 20 miliardi (sui 51 miliardi totali) di cui 16 ancora da finanziare; il corridoio adriatico prevede al 2013 opere per 487 milioni e ne mancano solo 242 milioni; il corridoio dorsale centrale è invece quasi interamente da finanziare, per il 2013 serviranno 2 miliardi (su 4,9 miliardi totali) e si cercano finanziamenti per 1,6 miliardi; il Mose costa 5,4 miliardi e ne servono ancora 2,25; il Ponte sullo Stretto vale 6,9 miliardi e resta da finanziare per 5,3 miliardi; la Dorsale appenninica è un complesso di opere da 55,7 miliardi di cui si prevede di farne al 2013 per 27 miliardi con 13 miliardi da finanziare; i sistemi urbani, cioè grandi stazioni, metropolitane, raccordi metropolitani costano 24 miliardi e il piano al 2013 prevede opere per 9,7 miliardi ma ne mancano 6,1 miliardi; la piastra logistica in Sardegna costerebbe al 2013 2 miliardi ma con 1,3 miliardi da finanziare; per gli hub portuali e gli interporti la spesa al 2013 sarebbe di 1,5 miliardi con circa 700 milioni ancora da finanziare. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)