La società di autotrasporto triestina Autamarocchi ha chiuso il 2010 con un incremento del 16% del fatturato consolidato, salito a 103 milioni di euro, un valore vicino a quello del 2008. Per l’azienda, “Nel settore dei trasporti, dopo un primo semestre decisamente positivo, nel secondo ha pesantemente inciso l'aumento esponenziale dei costi del carburante ma anche di autostrade, assicurazioni e lavoro. Questa situazione decisamente negativa è stata ed è ancora oggi più evidente nel settore del trasporto container”. Meglio nel trasporto internazionale a carico completo, per il quale la forte domanda, a livello europeo più che italiano, ha consentito sufficienti marginalità. Dopo un rallentamento negli investimenti per il biennio 2009-2010, la società ha ripreso ad investire in nuovi mezzi, sia trattori sia semirimorchi. “Per iniziare abbiamo speso 3,2 milioni di euro incrementando il parco mezzi per il settore del trasporto internazionale dove abbiamo già messo in strada i primi 40 Mercedes Actros 1844; prevediamo quindi di riprendere la sostituzione degli Euro 3 con altri camion nuovi, tassativamente in classe Euro 5 EEV” annuncia il presidente Oscar Zabai, che tiene a sottolineare quanto la sua azienda sia sensibile al continuo rinnovo del parco e al rispetto dell'ambiente. Nel porto di Genova l'azienda triestina ha preso pieno possesso del Centro Smistamento Merci (CSM), dove sono terminati i lavori di ristrutturazione dei magazzini. Sull'esperienza come Multimodal Transport Operator (settore in cui Autamarocchi ha esordito insieme a Rivalta Terminal Europa), Zabai anticipa che sono allo studio anche nuovi rapporti di joint venture con altri operatori specializzati nella ferrovia. Pur utilizzando anche una flotta di sub vettori soprattutto nei trasporti locali, Autamarocchi si pone sul mercato in una posizione diversa dai più diretti concorrenti. I trasporti effettuati con mezzi propri, nel settore container, sono circa il 90% del totale grazie alla flotta di proprietà.