L’anno scorso l’operatore svizzero del trasporto combinato Hupac ha trasportato su rotaia 690.251 spedizioni stradali (+13,7%), sfiorando così il risultato dell’anno record 2008. Il trasferimento del traffico è di nuovo in crescita“, ha affermato il Presidente Hans Jörg Bertschi. Dall’anno di riferimento 2000 il numero delle spedizioni stradali effettuate con il trasporto combinato attraverso la Svizzera è cresciuto del 70%; solo l’anno scorso la crescita è stata del 15%. “Questo su un’infrastruttura vecchia di 130 anni che ormai non è più in grado di soddisfare le esigenze del trasporto di merci su rotaia secondo gli odierni standard internazionali”, dice Bertschi. Una crescita ancora maggiore del traffico è stata impedita dalla carenza di risorse presso alcune società ferroviarie, e soprattutto dall’indisponibilità di carri ferroviari causata da carenze di capacità manutentiva in conseguenza alle nuove direttive in materia. Un effetto positivo lo hanno avuto i finanziamenti straordinari della Confederazione, grazie ai quali si è potuto evitare il rischio di un ritrasferimento dei trasporti su strada. Nonostante la crisi economica e le turbolenze del cambio, nel 2010 Hupac ha ottenuto un risultato finanziario positivo. Il fatturato del Gruppo è aumentato del 4,9%, con un ammontare di 504 milioni di franchi. Insieme agli altri ricavi, tra cui in primis i contributi alla gestione della Confederazione, e i costi di produzione aumentati del 7,6%, è stato realizzato un incremento dell’utile lordo del 19,3%. Il Gruppo è così riuscito a conseguire un utile annuo di CHF 3,2 milioni, pari ad un aumento del 16,3%. Gli investimenti materiali, pari a CHF 22,5 milioni, sono stati piuttosto modesti a causa del persistere della crisi economica. Hanno riguardato principalmente l'acquisto di carri ferroviari e il potenziamento dei terminal in Belgio e in Italia. Per attuare la strategia 2011-2015 Hupac presenta un programma di investimenti di oltre CHF 300 milioni in materiale rotabile, terminal, informatica e sviluppo del mercato. “Il trasporto merci transalpino va gestito su rotaia, ma necessita di un corridoio intermodale efficiente, adatto a treni più lunghi e pesanti, alti fino a 4 metri, nonché di terminal con sufficienti capacità”, riassume Hans-Jörg Bertschi. Quel che serve sono solo adeguamenti dell’infrastruttura nell’ambito di un concetto di corridoio internazionale sull’asse Rotterdam – Genova, tenendo in considerazione le esigenze specifiche del traffico merci: Aumento della lunghezza dei treni dagli attuali 550 metri a 700 metri per migliorare la produttività e la concorrenzialità della rotaia; Adeguamento del corridoio del Gottardo agli standard internazionali del profilo di 4 metri P400, che consente il trasferimento dell’importante segmento dei trasporti voluminosi; Immediate soluzioni pragmatiche per i collegamenti a sud utilizzando le linee ferroviarie esistenti via Luino, Chiasso e Domodossola; Allestimento di terminal a est di Milano, per consentire l’utilizzo della prevista nuova tratta Chiasso – Seregno – Bergamo.