Prende il via oggi al Porto di Venezia il progetto europeo Safeport, un'iniziativa nata per promuovere e ad applicare, per la prima volta, una logica di sistema tra i porti dell’alto Adriatico in tema di sicurezza in ambito portuale. L’iniziativa, quasi totalmente finanziata dall’Unione europea per oltre 2.7 milioni di euro, di cui 700 mila euro per lo scalo veneziano, si inserisce all’interno della priorità del Programma: “Ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile”, per il rafforzamento e la tutela dell’ambiente contro i rischi naturali e tecnologici e l’inquinamento. Il partenariato del progetto vede inoltre la partecipazione dell’Autorità Portuale di Trieste, dell’Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone, del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della zona dell’Aussa Corno, dell’Autorità Portuale di Ravenna, dell’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia, del Porto di Koper e dell’Università del Litorale, Istituto del Litorale di Scienze Naturali e tecniche di Capodistria. Safeport prevede la definizione e l’attuazione di una serie di interventi di sistema volti a far fronte a emergenze e incidenti rilevanti in ambito portuale, quali gli infortuni sul lavoro derivanti anche dalla movimentazione delle merci pericolose (rischi industriali), e al contenimento dell’inquinamento atmosferico e marino derivante dal compendio navale e logistico portuale (rischio ambientale).