La petroliera italiana da 105.000 tonnellate di portata lorda Savina Caylyn della Fratelli D’Amato di Napoli è stata abbordata e presa da un gruppo di pirati in alto mare nell’Oceano Indiano. L’attacco è iniziato alle 6,57 di ieri mattina (ora italiana), da parte di un barchino con a bordo 5 uomini. Contro la nave italiana sono stati esplosi colpi di armi da fuoco. L’unità ha tentato di sfuggire all’attacco forzando al massimo i motori e lanciando getti d’acqua contro il barchino ma alle 7,27 i pirati sono riusciti a salire a bordo e ad assumere il controllo dell’unità. Non si ha notizia di feriti. La fregata Zeffiro, impegnata nell’area nell’Operazione Atalanta contro la pirateria, si sta dirigendo sul posto ma il suo arrivo difficilmente potrà concretizzarsi in meno di un giorno, dato che al momento dell’allarme si trovava a 580 miglia nautiche. L’abbordaggio della Savina Caylyn è avvenuto a 500 miglia nautiche ad ovest dell’India e ad 880 miglia nautiche dalla Somalia. Dato che i pirati si trovavano su un barchino è estremamente probabile che abbiano raggiunto l’area a bordo di una `nave madre´maggiori dimensioni. La Fratelli D’Amato gestisce una flotta di 40 navi Panamax bulk carriers, sia di proprietà che noleggiate dai principali armatori del mondo come Onassis di Londra, Niarcos di Atene, Oetker di Amburgo, Oldendorff di Lubeck, Quintana Maritime, società americana quotata al listino Nasdaq, e Goulandris di Londra. La petroliera Savina Caylin è stata costruita nel 2008 ed è lunga 266 metri. L’assalto alla petroliera Savina Caylyn in navigazione nell’Oceano Indiano è l’ultimo di una serie di attacchi dei pirati alle navi italiane che transitano in quell’area, circa duemila ogni anno. Ma è uno dei primi che avviene in pieno oceano. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)