In occasione del convegno “Logistica – La professione del futuro” organizzato dal Propeller Club Port of Milan, il Presidente Riccardo Fuochi ha sottolineato come tra gli aspetti critici evidenziati nel Piano della Logistica vi sia il basso livello di formazione del settore e questo, ha detto Fuochi “è un elemento di grande svantaggio rispetto a Paesi più evoluti che da sempre hanno curato l’aspetto formativo e culturale del settore. In Germania, Francia, Olanda , Inghilterra esistono infatti percorsi di studio e diplomi per operatori del trasporto e della logistica che consentono di formare risorse umane preparate, che poi si traducono immediatamente in maggior efficienza e riduzione di costi per le aziende di quei Paesi. Anche in Italia esiste un importante offerta formativa con: Formazione finanziata, Corsi di Laurea, Master Universitari, Corsi organizzati da Enti e Associazioni di Categoria, Formazione a distanza. Ma si tratta di un’offerta molto frammentata, e soprattutto non coordinata: manca infatti un percorso logico che consenta di rispondere alle vere esigenze del mercato. Il mercato italiano – conclude Fuochi – richiede ben 50.000 persone da inserire nelle aziende di logistica.- Queste figure sono al secondo posto della lista degli “introvabili” (subito dopo gli infermieri). Occorre dunque avviare un tavolo di consultazione e confronto tra Istituti scolastici e Associazioni imprenditoriali per definire con chiarezza i percorsi formativi necessari”. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)