A seguito di un'informativa della prefettura che denuncia la presenza d'infiltrazioni mafiose nell'azienda, l'autorità portuale di Palermo ha revocato le concessioni alla New Port, una società che gestisce diversi servizi portuali a Palermo e Termini Imerese impiegando 350 persone. Nonostante la revoca, le attività della società comunque proseguono. “Fermarle – dice il presidente dell'autorità portuale, Nino Bevilacqua – significherebbe bloccare tutto il porto. Spero che nel giro di un paio di mesi si possa sistemare tutto, magari con l'arrivo di un'altra società capace di assorbire la parte sana dell'azienda”. La New Port è diventata negli ultimi 25 anni la prima impresa portuale della Sicilia capace di fatturare 12 milioni di euro nel 2008. Scorrendo i 209 soci dell'impresa si trovano personaggi indicati come appartenenti a Cosa nostra o altri direttamente legati ai boss: Girolamo Buccafusca, già condannato per mafia perché ritenuto il capo della famiglia di “Palermo centro”, i cugini Nino e Antonino Spadaro della famiglia di Corso dei Mille, Giuseppe Onorato, vicino ai mafiosi Rosario Riccobono e Giovanni Graziano della famiglia di Partanna Mondello, fratello del collaboratore di giustizia Francesco Onorato, il sicario della mafia che ha confessato più di trenta omicidi fra cui quello dell'eurodeputato Salvo Lima. “Avevamo denunciato l'anomala situazione della società New Port – dice il senatore Carlo Vizzini – già a novembre dello scorso anno. Avevamo detto in manifestazioni pubbliche che esponenti di spicco della mafia erano tra i principali soci di chi gestiva in esclusiva molti servizi portuali. Per queste affermazioni siamo stati anche presi per visionari o peggio per gente che la spara grossa per cercare di fare notizia. Ci auguriamo che i mafiosi vengano definitivamente allontanati”. Per Salvino Caputo, componente della Commissione regionale Antimafia, “questa altissima concentrazione di personaggi ritenuti vicini ad ambienti mafiosi è impressionante, tenuto conto che operano in una area come quella portuale dove girano merci per centinaia di milioni di euro”.