Il Comitato Portuale dell’Autorità Portuale del Levante, nella seduta odierna, ha approvato all’unanimità il Piano Operativo Triennale 2011-2013, che colloca le iniziative dell’Autorità Portuale per lo sviluppo dei traffici nei prossimi tre anni entro lo scenario generale di crisi, individuando alcune scelte strategiche per affrontare in modo positivo l’attuale congiuntura. Il Piano assume, come primo punto di riferimento, il documento sottoscritto congiuntamente dalle Autorità Portuali di Brindisi, Taranto e dall’Assessorato regionale ai Trasporti, che costituisce premessa comune ai Piani Operativi dei porti in questione e che prevede azioni comuni su diverse materie in modo da rafforzare il profilo dei porti pugliesi nell’ambito delle diverse sedi a livello nazionale ed internazionale. In particolare, l’Autorità del Levante, si propone di lavorare sui punti di forza che, già in questi anni, hanno consentito ai porti di Bari, Barletta e Monopoli di resistere in modo positivo ai colpi della crisi economica. Si tratta, segnatamente, del rapporto privilegiato con i Balcani e l’Europa Sud Orientale fino alle repubbliche caucasiche, la diversificazione dei traffici e la flessibilità nell’utilizzo degli spazi portuali nonché la forte attenzione agli standard dei servizi offerti. Questa strategia di consolidamento della “nicchia” di mercato alla quale i porti del Levante fanno riferimento, prevede una serie di adeguamenti infrastrutturali per i quali sono in corso le attività di progettazione e l’acquisizione delle necessarie autorizzazioni.  Fra questi si segnalano, oltre al completamento della colmata di Marisabella, ormai nell’imminenza dell’apertura del cantiere, il raddoppio del Terminal crociere, la nuova banchina di prolungamento della Darsena di Ponente del porto di Bari, il prolungamento del Molo Tramontana di Barletta e la riqualificazione della radice del Molo Tramontana di Monopoli nonché una campagna generalizzata di dragaggi di manutenzione per assicurare la piena operatività dei porti in questione. Il Piano affronta inoltre il tema dell’integrazione fra porto e territorio rilevando l’impatto economico che i porti già oggi hanno sull’area vasta nella quale insistono. Si prevede in tal senso il consolidamento  di un modello di “governance” secondo la tipologia della “ Port Authority Community Manager”, vale a dire una modalità di gestione basata sul coinvolgimento di tutti gli attori economici, sociali e istituzionali a livello territoriale e sulla costante verifica dell’effettiva efficacia delle decisioni assunte. Il Piano, nel ribadire l’interesse pubblico che sottende al corretto utilizzo dei beni demaniali, prevede altresì l’utilizzo di alcune porzioni delle aree portuali in questione anche per fini diportistici e ricreativi contemplando quindi un uso “urbano” dei porti accanto alla funzione prettamente commerciale. Il piano prevede lo sviluppo delle attività di cooperazione internazionale che già hanno visto l’Autorità Portuale del Levante protagonista di svariati progetti a livello comunitario e di aree di prossimità inter-adriatica nonché, rilevando la centralità delle risorse umane la promozione, nell’ambito degli strumenti esistenti in materia, di una diffusa campagna di formazione e riqualificazione professionale volta ad elevare il contributo del “lavoro” ai fini del miglioramento dell’efficacia, produttività e sicurezza delle attività che si svolgono in porto.