L’aumento delle accise sul
gasolio di 112,10 euro per mille litri contenuto nel “decreto Monti”,
rappresenta un duro colpo per le imprese di autotrasporto, se si considera che
il costo del gasolio ha un’incidenza che varia, a seconda delle percorrenze,
dal 24% al 39% dei costi totali di esercizio. Tale incremento, in vigore da
ieri, comporta infatti un’esposizione finanziaria notevole in vista del
rimborso che avviene solo dopo un anno. In Italia le accise sul gasolio sono
tra le più alte in Europa. Tale aspetto ha conseguenze devastanti, anche sotto
il profilo della concorrenza, visto che in altri Paesi comunitari il rimborso delle
accise avviene con cadenza più breve, mensile o trimestrale.  Tale
disparità di condizioni indebolisce ulteriormente le imprese italiane minandone
la competitività e la crescita. Inoltre, può incentivare il fenomeno ormai
diffuso della delocalizzazione in Paesi che offrono migliori condizioni, con la
conseguente perdita di eccellenze imprenditoriali per l’economia italiana.
Pertanto, ANITA si appella ai principi di crescita ed equità che ispirano il
provvedimento e nella lettera inviata oggi al presidente del Consiglio Mario
Monti, al ministro per lo Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti
Corrado Passera, al vice ministro Mario Ciaccia e al sottosegretario Guido
Improta, chiede che in sede di conversione del decreto legge sia previsto per
l’autotrasporto un rimborso mensile delle accise.