Un terminal hub per container che svolga al tempo stesso il ruolo di regional port e di centro di transhipment, massimizzando i vantaggi naturali derivanti da fondali a 22 metri e di un’area di produzione e consumo di riferimento che per dimensioni e potenzialità è seconda in Italia solo a quella padana. Il nuovo porto presentato dal sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini e dal sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola, punta a bissare quanto realizzato anni addietro nel porto laziale, di cui lo stesso Moscherini è stato presidente, con la conquista del primato mediterraneo nelle crociere e come capolinea delle autostrade del mare. Il porto, teoricamente realizzabile in tre anni attraverso la formula della concessione di costruzione – gestione, rappresenta uno dei tre vertici di un triangolo logistico, quello della Piattaforma Logistica Italia che prevede anche la realizzazione di una piastra logistico – industriale – distributiva, già pianificata e autorizzata su terreni di circa 200 ettari che il Gruppo Orsolini di Viterbo ha acquisito nel luogo, crocevia della rete autostradale nel punto di congiunzione fra l'autostrada Roma – Civitavecchia e le costruende autostrada tirrenica per Livorno e Genova e Viterbo – Orte. Il terzo fattore del progetto logistico è il nuovo polo aeroportuale del Lazio che prevede il recupero a Tarquinia di una vecchia pista militare in disuso, con enormi potenzialità di ospitare low cost, passeggeri destinati alle crociere, turismo religioso, e nel settore merci, courier. Il progetto passerà ora al vaglio di Regione Lazio e Presidenza del Consiglio. Punto di forza è la presenza di tutte le modalità di trasporto inclusa quella aerea che garantirà uno sviluppo parallelo di logistica merci e logistica passeggeri. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)