Il Sottosegretario alle
Infrastrutture e Trasporti Guido Improta ha ricevuto i vertici di ASSOFERR, che
ha rappresentato la grave situazione che ha visto negli ultimi quattro anni un
vero collasso dei volumi trasportati in Italia via Ferrovia. ASSOFERR ha
apprezzato la disponibilità del Governo a intervenire sull’Art. 53 del Decreto
“Cresci Italia” in quanto danneggerebbe ulteriormente la sostenibilità e sicurezza
del trasporto ferroviario. L’Associazione ha rivendicato la necessità di una
politica per il trasporto ferroviario merci che non può essere più subalterna
ad altre modalità di trasporto, oltremodo sovvenzionate, ma anche dello stesso
trasporto passeggeri. In particolare è stata avanzata la richiesta che vengano
definiti strumenti strutturali di sostegno e crescita per l’intero trasporto
ferroviario merci. Nell’immediato c’è il Ferrobonus che è stato un dispositivo
e un segnale molto importante per il mercato. Questo deve essere rifinanziato
ed esteso all’intero trasporto ferroviario merci, che si trova comunque a
competere in uno scenario di costi non comparabili con la strada. ASSOFERR ha
quindi rappresentato al Sottosegretario un insieme di altre tematiche molto
care all’Associazione e la cui risoluzione, anche solo parziale,
consentirebbero una marcata inversione di tendenza. Tra queste: importanti atti
normativi (recepimento della COTIF1999 e Decreto per i soggetti certificatori
degli ECM), ripristino del traffico diffuso soprattutto per il grande impatto
che ha sulla sicurezza, concertazione nella scelta di razionalizzare la rete
degli impianti terminali, politica dell’UMF e raccordi, nonché creazione di un
network di officine per la riparazione dei carri lungo la rete in punti oggi
non coperti. ASSOFERR ritiene veramente importante l’attenzione che il Governo
potrà riservare al rilancio del sistema ferroviario merci nel nostro Paese.
L’Associazione ricorda che la sussistenza di un sistema ferroviario merci non è
solo la legittima richiesta di un importante settore economico e produttivo, ma
la profonda e civica convinzione che un Paese come l’Italia per poter far
ripartire la macchina industriale e produttiva, assolutamente necessaria per
uscire dalla grave crisi in cui si trova, non può fare a meno di un sistema
ferroviario merci efficiente.