La prima riunione del
nuovo Comitato Portuale di Livorno ha esaminato lo stato di avanzamento del nuovo
Piano Regolatore Portuale. “L'avvio della discussione in Comitato del nuovo
piano regolatore – ha detto il presidente Gallanti – è un importante passo in
avanti sul terreno della competitività. Di qui al 29 marzo, giorno in cui si
riunirà nuovamente il Comitato Portuale, mi aspetto caldamente che tutte le
osservazioni critiche pervenuteci dai soggetti interessati si traducano in
proposte emendative concrete. Per ora quello che conta veramente è che Livorno
abbia finalmente un progetto per il futuro. Durante le consultazioni c'è stata
una totale condivisione da parte dei soggetti interessati. Tutti hanno compreso
che dobbiamo superare la frammentazione e puntare all'aggregazione delle
funzioni per concentrare l'impegno sulla crescita di concorrenzialità dello
scalo”. Tra le osservazioni al nuovo PRP, molte si sono incentrate sul nuovo
assetto del Porto Passeggeri: in particolare, la decisione di delocalizzare il
traffico dei forestali sul Molo Italia e di lasciare da subito alle crociere
gli accosti 46 e 47 dell'Alto Fondale, ha suscitato qualche perplessità. C'è
infatti chi teme che, nell'ottica di una piena trasformazione del TAF ad area
funzionale delle crocieristica, la perdita delle aree coperte e scoperte su
questa area non sarà adeguatamente compensata dalle aree destinate al Porto
Cellulosa, anche perché già in gran parte usate a questo scopo. L'Autorità
Portuale ritiene che lo spostamento del traffico cellulosa e merci varie
dall'Alto Fondale al Molo Italia non inciderà negativamente sull'andamento del
traffico dei forestali. Per il futuro sono previsti anche interventi
migliorativi sulle infrastrutture del nuovo porto passeggeri (calate Pisa,
Orlando e Alto Fondale). È stata confermata la proposta dell'accorpamento del
traffico delle autostrade del mare in un unico grande terminal costituito dalla
darsena Inghirami e dalle aree Sintermar così come l'ipotesi di un maxi
terminal Multipurpose con l'obiettivo di giungere ad una utilizzazione più
efficiente e produttiva della sponda est della Darsena Toscana considerando che
alle sue spalle ci sono grandi aree in gran parte poco utilizzate o non
utilizzate, come, per esempio, quella della ex Seal di proprietà dell'Autorità
Portuale. Confermata anche la proposta di collocare in questo ambito il
terminal rinfuse solide attualmente presente sulla Calata Orlando. La prossima
settimana verranno stipulati i contratti per la realizzazione della seconda
vasca di colmata e per la caratterizzazione dei fanghi della Darsena Toscana.
Per quanto riguarda i bacini di carenaggio, è stato dato mandato al RINA di
definire uno studio di mercato e un piano industriale per riattivare il bacino
in muratura, per ristrutturare il quale servono oggi tra i 18 e i 20 milioni di
euro. In riferimento al complesso dei bacini diventa inoltre necessario
riconsiderare il Piano Particolareggiato comunale relativo alla Porta a Mare
per modificarne in parte le destinazioni funzionali e renderlo compatibile con
l'attività dei bacini di carenaggio.