Tutte le associazioni di categoria di Livorno hanno lanciato un appello per la soluzione delle problematiche che stanno interessando il porto e che inducono la continua migrazione di traffici verso altri scali: il dragaggio dei fondali per l’accesso delle moderne navi portacontenitori, i costi dei servizi “ancillari”, la viabilità di accesso al porto e l’utilizzo delle strutture portuali, con particolare riferimento alle procedure burocratiche e alle modalità operative attuate dalla dogana. L’appello è stato sottoscritto da Asamar, Assimprese, Assocad, Associazione Industriali, Associazione Spedizionieri doganali, Assoterminal e Spedimar. Per le questioni doganali, le stesse categorie avevano già cercato di sensibilizzare il Direttore della Dogana di Livorno con due lettere in cui esprimevano tutta la loro perplessità e preoccupazione per una serie di scelte della nuova Direzione, come l’allontanamento di alcuni uffici operativi dall’attuale sede strategica, lo spostamento dello “scanner” per il controllo dei container, alcune nuove procedure burocratiche dell’ufficio, che penalizzano fortemente l’efficienza e la competitività degli operatori e del porto di Livorno. Gli operatori portuali, già duramente colpiti dalla grave crisi congiunturale, temono la perdita di altro traffico a beneficio di porti più efficienti e sono fortemente preoccupati per la sorte delle loro aziende e per l’occupazione.