Come la vicina Taranto, anche Brindisi avrà la sua Piastra Logistica Intermodale. Regione, Comune, Provincia e il Consorzio A.S.I. Brindisi hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede due linee di intervento. La prima con la realizzazione del raccordo ferroviario e della nuova stazione merci per il collegamento della rete ASI alla rete RFI nella zona retro portuale di Brindisi (Costa Morena), che permetterà di portare fuori dalla città la movimentazione delle merci pericolose del petrolchimico che attualmente avviene nella stazione centrale. I treni partiranno dalla nuova stazione, non lontano dal nastro trasportatore, e senza alcuna manovra potranno raggiungere le destinazioni finali in tutta Italia. L’innesto alla linea FS – Parco merci di Tuturano è già stato ammesso a finanziamento con un importo di 16,5 milioni di euro a carico dei fondi dell’Asse V del PO FESR 2007-2013, cui si aggiungono circa 13 milioni dalle risorse liberate dal programma PIC Interreg II. Il secondo intervento prevede la realizzazione della piattaforma logistica intermodale nell’Area A.S.I. In questo modo sarà possibile integrare il trasporto delle merci su gomma, prevalente nell’area, con quello su ferro creando importanti economie di scala per le imprese. La piattaforma logistica che servirà tutta l’area del Salento e si integrerà con l’hub di Taranto, che movimenta prevalentemente container. Secondo la Regione, l’investimento per il primo stralcio del progetto è di circa 40 milioni di euro, valore che è stimato in 32,4 milioni di euro nel programma triennale 2012-2014 del Consorzio A.S.I. che per il secondo stralcio prevede costi per 42,4 milioni di euro, di cui 25,4 milioni di capitali privati. Ma, sottolinea il Sindaco, “i disastri che si sono succeduti negli ultimi anni nella gestione del porto di Brindisi continuano a provocare effetti devastanti. Da ieri sera sono sostanzialmente bloccati i collegamenti con la Grecia per l’ennesima grana che ha interessato un armatore. Il danno d’immagine è gravissimo per il Comune di Brindisi che per decenni ha basato la sua economia proprio sui traffici portuali. Anche in questa occasione risulta difficilissimo attuare soluzioni in quanto ci troviamo di fronte ad una Autorità Portuale totalmente delegittimata per le vicende riguardanti la nomina di Haralambides, annullata dal TAR per la Puglia”.