La Premuda ha chiuso il 2012 con la perdita di 18,3 milioni di euro dopo ammortamenti per 12,9, milioni svalutazioni flotta per13,9 milioni e svalutazioni di partecipazioni per 17,7, milioni, con un cash flow (risultato + ammortamenti e svalutazioni) di 26,2 milioni. Il bilancio consolidato dell’esercizio 2012 (al netto delle quote di pertinenza di azionisti terzi, non significative) evidenzia un risultato negativo di 47,9 milioni dopo ammortamenti e svalutazioni di asset per 47,7 milioni e svalutazioni di partecipazioni per 16,8 milioni, a fronte di un risultato negativo nell’esercizio precedente di 4,7 milioni dopo ammortamenti e svalutazioni di asset per 31 milioni e svalutazioni di partecipazioni per 2,3 milioni. Al netto delle poste aventi natura non ricorrente, il risultato rettificato di gruppo presenterebbe una perdita di circa 14,3 milioni. L’esercizio è stato caratterizzato da un mercato mantenutosi su livelli insoddisfacenti sia per la redditività delle navi che per la loro conseguente valutazione. In generale, il comparto cisterniero è comunque risultato meno pesante del 2011 con noli inferiori dell’8% per le Suezmax, ma migliori del 10% per le Aframax e del 21% per le VLCC. Assai diverso il comparto dei carichi secchi che ha avuto un peggioramento per tutti i comparti della flotta: del 51% per le Capesize, del 45% per le Panamax, del 34% per le Supramax e del 28 % per le Handysize. Grazie alla copertura commerciale acquisita negli anni precedenti ed ancora disponibile, il negativo impatto del mercato è stato per noi sensibilmente più contenuto, avendo inciso sul 57% circa della flotta in esercizio. La perdita di 47,9 milioni dell’esercizio 2012, insoddisfacente in valore assoluto, deve pertanto essere interpretata alla luce dei principali fattori che l’hanno determinata: l’impairment (perdita da valutazione – non monetaria) di 5 unità (di cui una in costruzione) per circa 19,8 milioni di euro; la svalutazione di circa 16,8 milioni di euro nella collegata Four Jolly di cui circa 13,9 milioni di euro aventi natura non ricorrente; e tutto ciò in un contesto del mercato dei noli pesantemente negativo e sensibilmente peggiore rispetto all’esercizio precedente, soprattutto per quanto concerne il comparto dei carichi secchi. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo è pari a 164,4 milioni di euro e corrisponde a 0,88 euro per azione (213,5 milioni di euro, pari a 1,14 euro per azione, alla fine dell’esercizio precedente). La situazione finanziaria consolidata  evidenzia una esposizione netta equivalente a 299,6 milioni (288,1 a fine 2011), con disponibilità liquide ammontanti a 34,7 milioni. A livello consolidato le immobilizzazioni in Flotta (incluse le unità in corso di costruzione) ammontavano a fine esercizio a 426,5 milioni (453,9 al termine dell’esercizio precedente). Alla fine dell’esercizio 2012 la flotta in costruzione era costituita da una bulk carrier con gru da 34.000 tpl, commissionata ai cantieri vietnamiti Vinashin con consegna avvenuta nel mese di aprile 2013 e due Panamax bulk carrier da 76.500 tpl, commissionate ai cantieri coreani SPP con consegne previste a settembre 2013 ed a marzo 2014.