I porti italiani sono delusi dalle norme sull’autonomia finanziaria inserite nel decreto legge del Governo. Lo afferma il presidente dell’Autorità portuale di Genova Luigi Merlo specificando che – «I porti non chiedono al Governo beneficienza ma soldi nostri» Il Governo prevede che i porti possano utilizzare gli avanzi di amministrazione non solo per le spese correnti, ma anche per investimenti e politiche commerciali, e possano superare il tetto dei 70 milioni (è stato alzato a 90) messo al fondo che finanzia le Autorità portuali con l’1% del gettito Iva. «Innalzare il tetto è positivo ma inadeguato – ha detto ancora Merlo. Il provvedimento, tra l’altro, deve essere pluriennale, perché solo in questo modo si possono affrontare investimenti strutturali, sennò so continuerà a vivere alla giornata. «Da questo punto di vista penso che – ha concluso Merlo – avendo constatato l’impegno del Ministero dei Trasporti, sia stato quello del Tesoro a frenare, commettendo un errore molto pesante. In questo modo non si riesce a far uscire il paese dalla crisi». «Non conosciamo ancora la stesura finale perché mancavano dei passaggi in Consiglio dei Ministri e con il Ministero del Tesoro – spiega Merlo. Per i dragaggi, comunque, il passo avanti dovrebbe essere significativo mentre sull’ autonomia finanziaria avevamo aspettative diverse».