E’ rimorchiata in sicurezza al largo di Ortona, in Provincia di Chieti, la Nazo – S, il cargo turco lungo 91 metri che il 21 giugno si è incendiato durante la navigazione in Adriatico, poche ore dopo essere salpato dal porto di Ravenna diretto in Romania. Fino a ieri la Nazo – S si trovava 40 miglia al largo della costa. Le correnti e la perturbazione l’hanno trasportata più a sud, ma ora è agganciata ad un rimorchiatore in grado di governarla anche in caso di un peggioramento delle condizioni meteo. Gli ultimi focolai di incendio sono stati spenti dai vigili del fuoco, mentre sono in corso le trattative con l’armatore turco sul porto di destinazione del mercantile. A fare da tramite è il console onorario turco ad Ancona, mentre la competenza sul coordinamento delle operazioni è passata alla Guardia costiera abruzzese. Alla Direzione marittima di Ancona resta in carico l’inchiesta amministrativa sulle possibili cause dell’incendio, che hanno costretto i 12 membri dell’equipaggio, tutti di nazionalità turca, ad abbandonare la nave e mettersi in salvo con una scialuppa. Nei loro interrogatori i marittimi hanno riferito di un corto circuito nei locali adibiti all’alloggio dell’equipaggio, ma non si esclude che la scintilla possa essere derivata da un errore umano. Tutto il personale della Nazo-S è stato rimpatriato, salvo tre ufficiali, due di macchina e uno di coperta.