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L’obiettivo principale è di concedere gli stessi diritti di informazione e consultazione di cui godono gli altri lavoratori in caso di licenziamenti collettivi e di trasferimenti di imprese
La Commissione Europea ha presentato ieri una proposta per accrescere i diritti dei marittimi attraverso l’inclusione della categoria nel perimetro di cinque direttive europee in materia di diritto del lavoro. Bruxelles ha spiegato che l’obiettivo è di concedere gli stessi diritti di informazione e consultazione di cui godono gli altri lavoratori in caso di licenziamenti collettivi e di trasferimenti di imprese; inoltre i marittimi avrebbero anche il diritto di partecipare ai Comitati Aziendali Europei.
La Commissione ha ricordato che, anche se il diritto del lavoro dell’Unione Europea si applica in generale a tutti i lavoratori di tutti i settori, finora alcune direttive sul lavoro consentono agli Stati membri di escludere i marittimi dal diritto di informazione e consultazione e ciò ha determinato un diverso trattamento dei marittimi nei vari Stati dell’UE.
La proposta presentata oggi mira a includere i marittimi nello scopo delle direttive 59/1998 (Ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi), 23/2001 (Ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti) 14/2002 (Istituzione di un quadro generale relativo all’informazione e alla consultazione dei lavoratori), 94/2008 (Tutela dei lavoratori subordinati in caso d’insolvenza del datore di lavoro) e 38/2009 (Istituzione di un comitato aziendale europeo o di una procedura per l’informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensioni comunitarie).
«I lavoratori marittimi – ha dichiarato László Andor, commissario europeo all’Occupazione, affari sociali e integrazione – dovrebbero avere gli stessi diritti degli altri lavoratori, soprattutto quando si tratta di un diritto fondamentale come il diritto all’informazione e alla consultazione. Questa proposta migliorerebbe le condizioni di vita e di lavoro della gente di mare e quindi contribuirebbe ad attrarre un numero maggiore di giovani verso il settore marittimo. Inoltre creerebbe pari condizioni nel settore marittimo in Europa dato che tutte le società del settore marittimo e della pesca sarebbero soggette agli stessi obblighi».